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Lamentazioni sui prìncipi d’Israele

“Pronuncia un lamento sui prìncipi d’Israele, e di’:

‘Che cos’era tua madre? Una leonessa. Fra i leoni stava accovacciata; in mezzo ai leoncelli allevava i suoi piccoli.

Allevò uno dei suoi piccoli, il quale divenne un leoncello, imparò a sbranare la preda e divorò gli uomini.

Ma le nazioni ne sentirono parlare ed esso fu preso nella loro fossa; lo condussero, con dei ferri alle mascelle, nel paese d’Egitto.

Quando essa vide che aspettava invano e la sua speranza era delusa, prese un altro dei suoi piccoli e ne fece un leoncello.

Questo andava e veniva fra i leoni e divenne un leoncello; imparò a sbranare la preda e divorò gli uomini.

Devastò i loro palazzi, desolò le loro città; il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito al rumore dei suoi ruggiti.

Ma da tutte le province circostanti le nazioni gli diedero addosso, gli tesero contro le loro reti e fu preso nella loro fossa.

Lo misero in una gabbia con dei ferri alle mascelle e lo condussero al re di Babilonia; lo condussero in una fortezza, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d’Israele.

10 Tua madre era, come te, simile a una vigna, piantata presso alle acque; era feconda, ricca di tralci, per l’abbondanza delle acque.

11 Aveva dei rami forti, adatti per scettri regali; si ergeva nella sua grandiosità tra il folto dei tralci; era appariscente per la sua elevatezza, per la moltitudine dei suoi rami.

12 Ma è stata sradicata con furore e gettata a terra; il vento orientale ne ha seccato il frutto, i rami forti sono stati rotti e seccati, il fuoco li ha divorati.

13 Ora è piantata nel deserto in un suolo arido e assetato; 14 un fuoco è uscito dal suo ramo e ne ha divorato il frutto, al punto che non c’è in essa più ramo forte né scettro per governare’.

Questo il lamento, che rimarrà un lamento”.