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Il regno del Figlio di Dio

(At 4:25-28; 13:27-41; Mt 21:37-45; Fl 2:9-11) Sl 18:50; 21:8, ecc.; 110; Gv 3:36

Perché questo tumulto fra le nazioni,

e perché meditano i popoli cose vane?

I re della terra si danno convegno

e i prìncipi congiurano insieme

contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo:

«Spezziamo i loro legami,

e liberiamoci dalle loro catene».

Colui che siede nei cieli ne riderà;

il Signore si farà beffe di loro.

Egli parlerà loro nella sua ira,

e nel suo furore li renderà smarriti:

«Sono io», dirà, «che ho stabilito il mio re

sopra Sion, il mio monte santo».

Io annuncerò il decreto:

Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio,

oggi io t'ho generato.

Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni

e in possesso le estremità della terra.

Tu le spezzerai con una verga di ferro;

tu le frantumerai come un vaso d'argilla».

10 Ora, o re, siate saggi;

lasciatevi correggere, o giudici della terra.

11 Servite il SIGNORE con timore,

e gioite con tremore.

12 Rendete omaggio al figlio,

affinché il SIGNORE non si adiri

e voi non periate nella vostra via,

perché improvvisa l'ira sua potrebbe divampare.

Beati tutti quelli che confidano in lui!