Sofferenza e ribellione di GiobbeGb 14 (Sl 102:1-12; Is 38:10-15) Sl 39
1 «La vita dell'uomo sulla terra è come quella di un soldato;i suoi giorni sono simili ai giorni di un mercenario.2 Come lo schiavo anela l'ombra,come l'operaio aspetta il suo salario,3 così a me toccano mesi di sciagura,mi sono assegnate notti di dolore.4 Non appena mi corico, dico: "Quando mi alzerò?"Ma la notte si prolunga,e mi sazio di agitazioni fino all'alba.5 La mia carne è coperta di vermi e di croste polverose,la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare.6 I miei giorni se ne vanno più veloci della spola,si consumano senza speranza.7 Ricòrdati che la mia vita è un soffio!L'occhio mio non vedrà più il bene.8 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere;gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più.9 La nuvola svanisce e si dilegua;così chi scende nel soggiorno dei morti non ne risalirà;10 non tornerà più nella sua casae il luogo dove stava non lo riconoscerà più.11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca;nell'angoscia del mio spirito io parlerò,mi lamenterò nell'amarezza dell'anima mia.12 Sono io forse il mare o un mostro marinoche tu ponga intorno a me una guardia?13 Quando dico: "Il mio letto mi darà sollievo,il mio giaciglio allevierà la mia pena",14 tu mi sgomenti con sogni,e mi spaventi con visioni;15 io preferisco soffocare,a queste mie ossa preferisco la morte.16 Io mi sto consumando; non vivrò sempre;ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.17 Che cos'è l'uomo che tu ne faccia tanto caso,che tu t'interessi a lui,18 lo visiti ogni mattinae lo metta alla prova a ogni istante?19 Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me?Quando mi darai tempo d'inghiottire la mia saliva?20 Se ho peccato, che ho fatto a te,o guardiano degli uomini?Perché hai fatto di me il tuo bersaglioa tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?21 Perché non perdoni le mie trasgressionie non cancelli la mia iniquità?Poiché presto giacerò nella polvere;tu mi cercherai, ma io non sarò più».