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Eliu esorta Giobbe a ricercare Dio

(Gb 22:2-4, 12; 34:12-19)(Mi 7:7-10; Is 8:17)

Poi Eliu riprese il discorso e disse:

«Credi tu d'aver ragione

quando dici: "La mia giustizia è superiore a quella di Dio"?

Infatti hai detto: "Che mi giova?

Che guadagno io di più a non peccare?"

Io ti darò la risposta:

a te e agli amici tuoi.

Considera i cieli, e vedi!

Guarda le nuvole, come sono più in alto di te!

Se pecchi, quale inconveniente gli procuri?

Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli arrechi?

Se sei giusto, che gli dai?

Che riceve egli dalla tua mano?

La tua malvagità non nuoce che al tuo simile,

e la tua giustizia non giova che ai figli degli uomini.

Si grida per le molte oppressioni,

si alzano lamenti per la violenza dei grandi;

10 ma nessuno dice: "Dov'è Dio,

il mio Creatore,

che nella notte ispira canti di gioia,

11 che ci fa più intelligenti delle bestie dei campi

e più saggi degli uccelli del cielo?"

12 Là gridano, ma egli non risponde,

a motivo della superbia dei malvagi.

13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani;

l'Onnipotente non ne fa caso;

14 e tu, quando dici che non lo scorgi,

la tua causa gli sta davanti;

sappilo aspettare!

15 Ma ora, perché la sua ira non punisce,

perché egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni,

16 Giobbe apre vanamente le labbra

e accumula parole irragionevoli».