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Gli Egiziani e gli Etiopi, schiavi del re d'Assiria

Is 31:1-3; 36:4-6; 37:9

L'anno in cui Tartan, mandato da Sargon, re d'Assiria, marciò contro Asdod, la cinse d'assedio e la prese, verso quel tempo, il SIGNORE parlò per mezzo d'Isaia, figlio di Amots, e gli disse: «Va', sciogliti il sacco dai fianchi e togliti i calzari dai piedi». Questi fece così e camminò seminudo e scalzo.

Il SIGNORE disse: «Come il mio servo Isaia è andato seminudo e scalzo, segno e presagio, per tre anni, contro l'Egitto e contro l'Etiopia, così il re d'Assiria condurrà via i prigionieri dall'Egitto e i deportati dall'Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con le natiche scoperte, a vergogna dell'Egitto.

Quelli saranno costernati e confusi, a causa dell'Etiopia in cui avevano riposto la loro speranza, e a causa dell'Egitto di cui si vantavano. Gli abitanti di questa costa diranno in quel giorno: «Ecco a che è ridotto il paese in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d'aiuto, per essere liberati dal re d'Assiria! Ora noi come faremo a scampare?»