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Malvagità dell'uomo e benignità dell'Eterno

[Al maestro del coro. Di Davide, servo dell'Eterno.] Il peccato dell'empio dice al mio cuore: «Non c'è alcun timore di DIO davanti ai suoi occhi. Poiché egli illude se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla. Le parole della sua bocca sono iniquità e inganno; egli ha cessato di essere savio e di fare il bene. Egli trama iniquità sul suo letto; si mette su una via che non è buona e non aborrisce il male». O Eterno, la tua benignità giunge fino al cielo e la tua fedeltà fino alle nuvole. La tua giustizia è come i monti di Dio, e i tuoi giudizi sono come un grande abisso. O Eterno, tu conservi uomini e bestie. O DIO, quanto è preziosa la tua benignità! Perciò i figli degli uomini si rifugiano sotto l'ombra delle tue ali; essi si saziano dell'abbondanza della tua casa, e tu li disseti al torrente delle tue delizie. Poiché presso di te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce. 10 Prolunga la tua benignità verso quelli che ti conoscono e la tua giustizia verso quelli che sono diritti di cuore. 11 Non mi venga addosso il piede del superbo, e la mano degli empi non mi porti via. 12 Ecco, gli operatori d'iniquità sono caduti; sono stati atterrati e non possono più risorgere.