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Nona e ultima risposta di Giobbe, che ricorda il suo felice passato

Giobbe riprese il suo discorso e disse: «Oh, potessi essere come nei mesi di un tempo, come nei giorni in cui Dio mi proteggeva, quando la sua lampada brillava sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre; com'ero ai giorni della mia maturità, quando il consiglio segreto di Dio vegliava sulla mia tenda, quando l'Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano intorno; quando mi lavavo i piedi nel burro e la roccia versava per me ruscelli d'olio. Quando uscivo verso la porta della città e rizzavo il mio seggio in piazza, i giovani, al vedermi, si tiravano in disparte, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi; i principi smettevano di parlare e si mettevano la mano alla bocca; 10 la voce dei capi si smorzava e la loro lingua si attaccava al palato. 11 L'orecchio che mi udiva, mi proclamava beato, e l'occhio che mi vedeva, mi rendeva testimonianza, 12 perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l'orfano che non aveva alcuno che l'aiutasse. 13 La benedizione del morente scendeva su di me e facevo esultare il cuore della vedova. 14 Avevo indossato la giustizia, ed essa mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante. 15 Ero occhi per il cieco e piedi per lo zoppo; 16 ero un padre per i poveri e investigavo il caso che non conoscevo. 17 Spezzavo le mascelle del malvagio e strappavo dai suoi denti la preda. 18 E pensavo: "Morirò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la sabbia; 19 le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada rimarrà tutta la notte sul mio ramo; 20 la mia gloria sarà sempre nuova in me e il mio arco acquisterà nuova forza nella mia mano". 21 Gli astanti mi ascoltavano in aspettazione e tacevano per udire il mio consiglio. 22 Dopo che avevo parlato non replicavano, e le mie parole cadevano su di loro come gocce di rugiada. 23 Mi aspettavano come si aspetta la pioggia e spalancavano la loro bocca come per l'ultima pioggia. 24 Io sorridevo loro quando erano sfiduciati, e non potevano sminuire la luce del mio volto. 25 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo e stavo come un re tra le sue schiere, come uno che consola gli afflitti».