La sapienza e duce de' figliuoli di Israele nel deserto, li fa vincitori de' nemici, da essi, acqua dai massi: gli Egiziani idolatri sono puniti con molti flagelli. Dio, che di tutti ama la salute, tollera con gran pazienza i peccatori, affinchè si emendino un, potendo egli con un sol colpo sterminarli tutti a un tratto.
1 Ella diresse i loro passi sotto il governo del santo Profeta.
2 Viaggiarono per deserti disabitati, e alzaron capanne in luoghi deserti.
3 Si affrontarono co' lor nemici, e di vendicarci de' loro avversari.
4 Erano assetati, e ti invocarono, e sgorgò acqua per essi da altissimo masso, e il ristoro alla sete da dura pietra.
5 Perocché in quella guisa, che furon puniti i lor nimici rimasi senza acqua da bere, mentre i figliuoli di Israele godevano per averne abbondanza;
6 Così quando questi ne mancavano, ricevettero insigne favore.
7 Conciossiachè in vece delle acque del fiume perenne tu desti agli ingiusti il sangue umano.
8 E laddove quelli perivano in pena dell'uccisione de' bambini, tu desti a' tuoi inaspettatamente acqua copiosa,
9 E colla sete, che fu allora, tu facesti conoscere in qual modo li tuoi tu esaltassi, e facessi scempio de' loro nemici.
10 Conciossiachè quando essi furon tentati, e afflitti, benché con misericordia, vennero ad intendere quai tormenti patissero gli empj puniti con ira.
11 E gli uni tu li provasti qual padre per ammonirli, gli altri poi qual re inesorabile li mettesti alla tortura per condannarli.
12 Or eglino e in assenza, e in presenza erano tormentati egualmente.
13 Imperocché erano punti da doppia tristezza, e crepacuore colla memoria delle cose passate.
14 Mentre udendo come i loro tormenti divenivano argomento di felicità per quelli, conobber la man del Signore, stupefatti dell'esito delle cose;
15 Imperocché alla fine de' fatti ammiraron colui, del quale si burlavano come di uomo gettato a perire in quella crudele esposizione, mentre non come i giusti avean essi patita la sete.
16 E in pena degli stolti, ed iniqui lor pensamenti, secondo i quali eglino adoravano muti serpenti, e bestie vili, tu mandasti contro di loro una turba di muti animali a farne scempio:
17 Affinchè conoscessero come per quelle cose, pelle quali uno pecca, per le medesime è tormentato;
18 Imperocché alla onnipotente tua mano, la quale da informe materia avea creato il mondo, non era difficile il mandar contro di loro una moltitudine di orsi, o de' feroci lioni;
19 O fiere di nuova specie, ed ignote, piene di furore, o spiranti fiato di fuoco, o che spandessero odor di fumo, o vibrasser dagli occhi scintille orrende:
20 Delle quali non solo i morsi avrebbon potuto sterminarli, ma anche la sola vista farli morir di paura.
21 Ma anche senza nulla di questo potevano essere uccisi in un fiato, per seguitati dalle proprie loro azioni, e dispersi ad un soffio di tua possanza: ma tu le cose tutte disponi con misura numero, e peso.
22 Perocché tu solo hai sempre potere d'avanzo, e chi può resistere al robusto tuo braccio?
23 Perocché il mondo tutto dinanzi a te è come il tratto della bilancia, e come una goccia di rugiada, che cade sulla terra al mattino.
24 Ma tu hai misericordia di tutti, perché tutto puoi, e dissimuli i peccati degli uomini per amore della penitenza;
25 Perocché tu ami tutte le cose, che esistono, e non ne odj veruna di quelle, che da te furon fatte; conciossiachè se tu odiata l'avessi, noll'avresti ordinata, né fatta.
26 E come durar potrebbe una cosa se tu noi volessi, o conservarsi quello, che non fosse stato voluto da te?
27 Ma tu se' buono verso tutte le cose, perché sono tue, o amatore dell'anime.