Scongiura Timoteo per Cristo Giudice, che predichi costantemente contro i falsi dottori, e contro di coloro, i quali di tal dottori vanno in traccia, e sopporti pazientemente qualunque cosa gli avvenga di sinistro: predice il suo martirio, e il premio, che ne sperava, e chiama a se Timoteo, perchè da molti era stato abbandonato, i molti mali gli erano stati fatti da Alessandro: come nella sua prima difesa tutti lo abbandonarono, e il Signore lo liberò.
1 Ti scongiuro dinanzi a Dio, ed a Gesù Cristo, il quale giudicherà i vivi, ed i morti, per la venuta, e pel regno di lui:
2 Predica la parola, pressa a tempo, fuori di tempo: riprendi, supplica, esorta con ogni pazienza insegnando.
3 Imperocché verrà tempo, che non potran patire la sana dottrina, ma secondo le proprie passioni per prurito di udire moltiplicheranno a se stessi i maestri:
4 E si ritireranno dall'ascoltare la verità, e si volgeranno alle favole.
5 Ma tu veglia sopra tutte le cose, sopporta le afflizioni, fa' l'uffizio di predicator del vangelo, adempi il tuo ministero. Sii temperante.
6 Imperocché io sono già alle libagioni, e il tempo del mio scioglimento è imminente.
7 Ho combattuto nel buon arringo, ho terminata la corsa, ho conversata la fede.
8 Del resto è serbata a me la corona della giustizia la quale a me renderà il Signore giusto giudice in quella giornata: né solo a me, ma anche a coloro che desiderano la sua venuta. Affrettati di venir tosto da me.
9 Imperocché Demade mi ha abbandonato per l'amore di questo secolo, e se n'è ito a Tessalonica:
10 Crescente in Galazia, Tito in Dalmazia.
11 Il solo Luca è con me. Prendi teco Marco, e menalo con te: imperocché egli mi è di ajuto nel ministero.
12 E ho spedito Tichico ad Efeso.
13 Il pallio, che lasciai a Troade in casa di Carpo, venendo, portalo teco, e i libri, particolarmente le carta pecore.
14 Alessandro ramaio mi ha fatto molti mali: lo ricompenserà il Signore secondo le opere sue:
15 Dal quale guardati anche tu: imperocché egli si è opposto fortemente alle nostre parole.
16 Nella mia prima difesa nissuno fu per me, ma tutti mi abbandonarono: non sia ad essi imputato.
17 Il Signore però mi assistè, e mi confortò affinchè sia per me compiuta la predicazione, e la odano tutte le genti: e fui liberato dalla bocca del leone.
18 Il Signore poi mi libererà da ogni opera mala: e mi salverà nel celeste suo regno, a cui gloria pe' secoli de' secoli. Così sia.
19 Saluta Prisca, e Aquila, e la casa di Onesiforo.
20 Erasto restò a Corinto. E Trofimo lo lasciai malato a Mileto.
21 Sollecita di venir da me prima del verno. Ti saluta Eubulo, e Pudente, e Lino, e Claudia, e tutti i fratelli.
22 Il Signor Gesù Cristo col tuo spirito. La grazia con voi. Così sia.