I servi ubbidiscano ai padroni, siano questi o fedeli, o infedeli: sono da fuggirsi coloro, i quali, trascurati questi insegnamenti, insegnano cose inutili: quanto di male porti seco l'avarizia: esorta Timoteo ad abbracciare le virtù, conservando la fede da lui confessata, e ad osservare sino alla fine questi precetti: ai ricchi insegni a fuggir la superbia, e gli esorti alle opere di carità.
1 Tutti coloro, che sono sotto al giogo di servitù, stimino meritevoli di ogni onore i loro padroni, affinchè il nome, e la dottrina del Signore non sia bestemmiata.
2 Quelli poi, che hanno padroni fedeli non li disprezzino, perché sono fratelli: ma piuttosto servano loro, perché sono fedeli, e diletti, che hanno parte a tal benefizio. Così insegna, ed esorta.
3 Se alcuno insegna diversamente, e non si acquieta alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo, e alla dottrina, che è conforme alla pietà:
4 Egli è un superbo, che non sa nulla, ma si ammala per dispute, e quistioni di parole: dalle quali nascono invidie, contese, maldicenze, cattivi sospetti,
5 Conflitti di uomini corrotti nell'animo, i quali sono stati privati della verità, i quali si pensano, che la pietà sia un'arte per guadagnare.
6 Or ella è un gran capitale la pietà con il contentarsi di poco.
7 Imperocché nulla abbiam portato in questo mondo: e non vi ha dubbio, che nulla ne possiam portar via.
8 Ma avendo gli alimenti, e di che coprirci, contentiamoci di questo.
9 Imperocché quelli, che vogliono arricchire, incappano nella tentazione, e nel laccio del diavolo, e in molti inutili, e nocivi desideri, i quali sommergono gli uomini nella morte, e nella perdizione.
10 Imperocché radice di tutti i mali è la cupidigia: per amor della quale alcuni hanno deviato dalla fede, e si sono trafitti con molti dolori.
11 Ma tu, uomo di Dio, fuggi di queste cose: ma udienti alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mansuetudine.
12 Combatti nel buon certame della fede, rapisci la vita eterna, per la quale sei stato chiamato, ed hai professata una buona professione dinanzi a molti testimoni.
13 Ti ordino dinanzi a Dio, che di vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, il quale sotto Ponzio Pilato rendette testimonianza alla buona professione:
14 Che tu osservi questo comando immacolato, irreprensibile sino alla venuta del Signor nostro Gesù Cristo:
15 La quale farà apparire a suo tempo il beato, e il solo potente, il re de' regi, e Signore de' dominanti:
16 Il quale solo ha l'immortalità, ed abita in una luce inaccessibile: il quale ne è stato, né può esser veduto da alcun uomo: a cui onore, ed impero sempiterno. Così sia.
17 I ricchi di questo secolo ammoniscili, che non abbiano spiriti altieri, nè confidino nella incertezza delle ricchezze, ma in Dio vivo (il quale ci da copiosamente ogni cosa, perché ne godiamo)
18 Che facciano del bene, diventino ricchi di buone opere, correnti nel dare, umani nel convivere,
19 Mettendo da parte per se stessi un buon fondamento per l'avvenire, per fare acquisto della vera vita.
20 O Timoteo, custodisci il deposito, avendo in avversione le profane novità delle parole, e le contraddizioni di quella scienza di falso nome,
21 Della quale alcuni facendo pompa, hanno deviato dalla fede. La grazia con teco. Così sia.