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Prosperità degli empj nella vita presente. I buoni, che di ciò talora si affliggono, debbono consolarsi colla certezza del fine, che ogni uomo avrà buono, o cattivo secondo le sue operazioni.

Salmo di Asaph.

Quanto è mai buono Iddio con Israele; con quelli, che son di cuor retto!
Ma poco mancò, che i miei piedi non vacillassero, e che non uscisser di strada i miei passi. Perché io fui punto da zelo verso gli iniqui, in osservando la pace de' peccatori: Perché non pensano alla loro morte, e non son di durata le loro piaghe. Non hanno parte alle afflizioni degli uomini, e con gli uomini non son flagellati. Per questo la superbia li prese: son ricoperti della loro iniquità, ad empietà. Dalla grassezza in certo modo scaturì la loro iniquità: si sono abbandonati agli affetti del loro cuore. Pensano, e parlano malvagità: da luogo sublime ragionano di far del male. Han messa in cielo la loro bocca: e la loro lingua va scorrendo la terra. 10 Per questo il popolo mio a tali cose si rivolge: e giorni trova di piena afflizione. 11 E hanno detto: Come mai Iddio sa questo? e l'Altissimo ne ha egli notizia? 12 Ecco che i peccatori medesimi, e i fortunati del secolo han raunate ricchezze. 13 E io dissi; Senza motivo adunque purificai il mio cuore, e lavai le mani mie cogli innocenti: 14 E fui tutto dì flagellato, e fui sotto la sferza di gran mattino. 15 Se io pensassi di ragionare così: ecco che io condannerei la nazione de' tuoi figliuoli. 16 Mi studiava di intender questo: cosa laboriosa è questa, che mi si pone davanti: 17 Per sino a tanto ch'io entri nel santuario di Dio, e intenda qual sia la fine di coloro. 18 Peraltro in ingannevole felicità gli hai posti: tu gli hai gettati a terra nell'atto, che si levavano in alto. 19 Come mai son eglino ridotti in desolazione; son venuti meno a un tratta; sono andati in perdizione per la loro iniquità. 20 Come il sogno di un che si sveglia, così tu nella tua città, o Signore, ridurrai nel nulla l'immagine di costoro. 21 Ma perché il mio cuore fu in tormento, ed ebber tortura gli affetti miei, ed io fui annichilato senza sapere il perché; 22 E fui qual giumento dinanzi a te, e mi tenni sempre con te; 23 Mi prendesti per la mia destra, e secondo la volontà tua mi conducesti, e con onore mi accogliesti. 24 Imperocché qual cosa havvi mai per me nel cielo, e che volli io da te sopra la terra? 25 La carne mia, e il mio cuore vien meno, o Dio del mio cuore, e mia porzione, o Dio, nell'eternità. 26 Imperocché ecco che coloro, che da te si allontanano, periranno: tu manderai in perdizione tutti coloro, che a te rompon la fede. 27 Ma per me buona cosa ell'è lo star unito con Dio: il porre in Dio Signore la mia speranza: 28 Affinchè tutte le tue laudi io annunzi alle porte della figliuola di Sion.