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Orazione di Cristo al Padre: espone quello, che egli patisce, e chiede soccorso: predice il gastigo de' nemici, e la fondazione della nuova Chiesa sulle ruine della sinagoga.

Per quelli, che saranno cangiati, di Davidde.

Salvami, o Dio: imperocché son penetrate le acque fino all'anima mia.
Son fitto in profondissimo fango, che non ha consistenza. Son venuto in alto mare, e la tempesta mi ha sommerso. Mi sono stancato a gridare: le mie fauci sono inaridite: si sono ottenebrati gli occhi miei, mentre aspettando li tengo rivolti al mio Dio. Son cresciuti di numero sopra i capelli della mia testa coloro, che mi odiano senza ragione.

Son divenuti più forti i nemici miei, che mi perseguitano ingiustamente: io allora pagai quello, che io non aveva rapito.
Tu conosci, o Dio, la mia stoltezza? e i miei peccati non sono nascosi a te. Non abbian per causa mia da arrossire coloro, i quali aspettano te, o Dio degli eserciti.

Non sian confusi per cagion mia coloro, che cercano te, o Dio d'Israele.
Perocché per amor tuo ho sofferta ignominia, e di confusione è stato coperto il mio volto. Son divenuto straniero a' miei fratelli, e ignoto a' figliuoli della mia madre. 10 Perché lo zelo della tua casa mi divorò, e gli insulti di coloro, che ti insultavano son ricaduti sopra di me. 11 E umiliai col digiuno l'anima mia, e tutto questo si è per me convertito in obbrobrio. 12 E presi per mia veste il cilicio, e fui il loro ludibrio. 13 Contro di me parlavano quei, che stavano assisi alla porta: e sopra di me i bevoni cantavano delle canzoni. 14 Ma io a te, o Signore, rivolgo la mia orazione: tempo di favore, o Dio, egli è questo.

Esaudiscimi secondo la moltitudine della tua misericordia, secondo la verità della salute, ch'io aspetto da te.
15 Trammi dal fango, affinché io non ti resti sommerso: liberami da coloro, che mi odiano, e dalle acque profonde. 16 Non mi sommerga la tempesta, e non mi assorbisca il mar profondo, e il pozzo non serri la sua bocca sopra di me. 17 Esaudiscimi, o Signore, perché benefica ella è la tua misericordia: secondo la molta tua pietà a me rivolgi lo sguardo. 18 E non perder di vista il tuo servo: esaudiscimi prontamente, perché io son tribolato. 19 Fatti dappresso all'anima mia, e dalle salute: a riguardo de' miei nemici conducimi a salvamento. 20 A te son noti gli obbrobrj, ch'io soffro, e la confusione mia, e la mia ignominia. 21 Sotto degli occhi tuoi sono tutti quelli, che mi tormentano: il mio cuore mi aspettò obbrobrj, e miserie.

E aspettai chi entrasse a parte di mia tristezza, e non vi fu, e chi mi porgesse consolazione, e noi trovai.
22 E il fiele dettero a me per cibo: e nella sete mia mi abbeverarono coll'aceto. 23 La loro mensa diventi per essi lacciuolo, e scandalo per loro retribuzione. 24 Si offuschino i loro occhi, sicché non veggano: e aggrava mai sempre il loro dorso. 25 Scarica sopra di loro l'ira tua, e gli serri il furore dell'ira tua. 26 La loro abitazione diventi un deserto, e non siavi chi abiti sotto i loro padiglioni. 27 Perocché hanno perseguitato colui, cui tu avevi percosso, e al dolore delle mie piaghe aggiunser dolore. 28 Aggiungi iniquità alle loro iniquità, e alla giustizia tua non pervengano. 29 Siano cancellati dal libro de' viventi, e non sian descritti trai giusti. 30 Io son povero, e addolorato; la tua salute, o Dio, mi ha sostenuto. 31 Loderò il nome di Dio co' miei cantici, e lo glorificherò coi rendimenti di grazie: 32 E questi piaceranno a Dio più, che un giovane vitello, che butti fuora le corna, e le unghie. 33 Veggan ciò i poveri, e si consolino: cercate Dio, e l'anima vostra avrà vita: 34 Imperocché il Signore ha esauditi i poveri, e non ha posti in non cale quei, che sono per lui in catene. 35 Dian lode a lui i cieli, e la terra: il mare, e gli animali tutti, che sono in lor contenuti: 36 Imperocché Dio salverà Sionne, e saranno edificate le città di Giuda. Ed ivi avran ferma stanza, e la possederanno come proprio retaggio. 37 E i figliuoli de' servi di lui avran di essa il possesso: e in essa dimoreranno quelli, che amano il di lui nome.