Gli Ebrei mormorano per la stanchezza: indi chieggono le carni, le cipolle, e le pignatte d'Egitto. Essendo Mosè turbato di spirito, Dio divide le sue incumbenze tra i settanta seniori, i quali tutti profetano. Sono mandate le quaglie, ed è punito il popolo per aver desiderato le carni.
1 Frattanto si levò un mormorio nel popolo, quasi si dolessero del Signore per ragione delle fatiche. La qual cosa avendo udita il Signore, si mosse a sdegno. E il fuoco del Signore acceso contro di essi consumò l'ultima parte degli alloggiamenti.
2 E avendo il popolo alzate le strida a Mosè, Mosè fece orazione al Signore, e il fuoco rientrò sotto terra.
3 E Mosè pose a quel luogo il nome d'Incendio: perché ivi si accese il fuoco del Signore contro di loro.
4 Imperocché la plebaglia, che era venuta con essi, arse d'ingorda brama, e stando assisa, e piangendo, unitisi a lei de' figliuoli d'Israele, diceva: Chi ci darà carni da mangiare?
5 Ci ricordiamo dei pesci, che mangiavamo a ufo in Egitto: tornano in mente a noi i cocomeri, i poponi, i porri, e le cipolle, e gli agli.
6 L'anima nostra è languente: gli occhi nostri non veggono altro, che manna.
7 Or la manna era simile al seme di coriandoli, del colore del bdellio:
8 E il popolo andava intorno a raccoglierla, e la riduceva in farina sotto le macine, ovver la pestava nel mortaio, e la cuoceva nella pignatta, e ne faceva delle stiacciate di un sapore quasi di pane fatto coll'olio.
9 E caduta che era la notte la rugiada negli accampamenti, cadeva eziandio la manna.
10 Udì adunque Mosè, come il popolo se ne stava piangendo, ognun colla sua famiglia, e sulla porta della sua tenda. E il Signore si accese di furore: e allo stesso Mosè parve cosa intollerabile.
11 E disse al Signore: Per qual motivo hai tu afflitto il tuo servo? per qual motivo non trovo io grazia dinanzi a te? e perché mi hai tu posto sopra le spalle il peso di tutto questo popolo?
12 Ho io concepito, o generato tutta questa turba, onde tu abbia a dirmi: Portali sul tuo seno, come suole la nutrice portare un bambinello, e conducili nella terra promessa da me congiuramento a' padri loro?
13 Donde trarrò io le carni da dare a si gran turba? Piangono contro di me, e dicono: Da' a noi delle carni da mangiare.
14 Non posso io solo sostenere tutto questo popolo, il quale mi pesa.
15 Che se a te pare altrimenti, pregoti di uccidermi, e ch'io trovi grazia negli occhi tuoi, onde non mi resti bersaglio di tanti mali.
16 E il Signore disse a Mosè: Radunami settanta uomini de' vecchioni d'Israele, conosciuti date come anziani, e maestri del popolo: e li condurrai alla porta del tabernacolo dell'alleanza, e farai che si fermino ivi con te,
17 E io scenderò, e ti parlerò: e prenderò del tuo spirito, e lo darò a quegli, affinché teco sostengano il peso del popolo, e non sii tu solo aggravato.
18 Al popolo parimente dirai: Purificatevi; domane mangerete delle carni, perocché io ho sentito, che dicevate: Chi darà a noi delle carni da nudrirci? Noi stavamo pur bene in Egitto. Onde il Signore darà a voi delle carni, affinché ne mangiate:
19 Non per un giorno, né per due, né per cinque, o dieci, e nemmeno per venti,
20 Ma per un mese intero, fino a tanto che vi escano per le narici, e vi muovano nausea: perocché voi avete rigettato il Signore, che è in mezzo a voi, e avete pianto al cospetto di lui dicendo: Per qual motivo siam noi usciti dall'Egitto?
21 E Mosè disse: Vi sono secento mila fanti di questo popolo, e tu dici: Io darò loro delle carni da mangiare per un intero mese.
22 Si dovrà egli uccidere una moltitudine di pecore, e di bovi, che bastar possa a cibarli? ovvero si rauneranno insieme tutti i pesci del mare per satollarli?
23 Rispose a lui il Signore: È ella forse spossata la mano del Signore? Tu vedrai or ora, se la parola mia sarà messa ad effetto.
24 Andò adunque Mosè, e raunati i settanta uomini degli anziani d'Israele (i quali fece stare presso al tabernacolo) riferì al popolo le parole del Signore.
25 E il Signore discese nella nuvola, e gli parlò, e prese dello spirito, che era in Mosè, e lo diede a' settanta. Ed entrato che fu in essi lo spirito, profetarono, e non finirono mai più.
26 Or due di questi erano rimasi negli alloggiamenti, de' quali uno chiamavasi Eldad, e l'altro Medad, e lo spirito si posò sopra di loro: perché anch'essi erano stati messi nel ruolo, ma non erano andati al tabernacolo.
27 E mentre essi profetavano nel campo, corse un ragazzo, e ne recò la nuova a Mosè, dicendo: Eldad e Medad profetano negli alloggiamenti.
28 Subitamente Giosuè figliuolo di Nun, ministro di Mosè, eletto tra molti, disse: Signor mio Mosè, non permetter loro tal cosa.
29 Ma questi disse: Per qual motivo ti prendi tu gelosia per amor mio? Chi mi darà, che profeti tutto il popolo, e che il Signore dia a lui il suo spirito?
30 E Mosè, e i seniori d'Israele tornarono agli alloggiamenti.
31 E un vento mandato dal Signore trasportò seco di là dal mare delle quaglie, e le fe' cadere verso gli alloggiamenti da ogni parte intorno al campo, per lo spazio d'una giornata di cammino, e svolazzavan per l'aria all'altezza di due cubiti sopra la terra.
32 Si mosse allora il popolo, e per tutto quel giorno, e la notte, e il dì seguente raunarono quelli che n'ebbero il meno, dieci cori di quaglie: e le seccarono intorno agli alloggiamenti.
33 Egli no avean tuttora tra' denti le carni, e non era venuto meno quel cibo, ed ecco che l'ira del Signore accesa contro del popolo, lo percosse con flagello stragrande.
34 Donde fu chiamato quel luogo i Sepolcri della concupiscenza: perché qui vi seppellirò la gente d'ingorda brama. Partiti di poi da' sepolcri della concupiscenza, giunsero ad Haserot, e ivi fermaronsi.