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ORAZIONE DI GEREMIA PROFETA. Ricorditi, o Signore, di quel, che è a noi avvenuto: mira, e considera la nostra ignominia. La nostra eredità è andata in mano a' forestieri; le nostre case ad estranei. Siam divenuti pupilli privi di padre: le madri nostre son come vedove. A prezzo di denaro abbiam bevuta la nostra acqua, col denaro abbiam comperate le nostre legna. Eravamo condotti presi pel nostro collo: requie non concedevasi agli stanchi. Agli Egiziani, ed agli Assiri porgemmo le mani, per essere satollati di pane. I padri nostri peccarono, e più non sono: e noi abbiam portate le loro iniquità. I servi nostri ci han dominati: non v'ebbe chi dalle mani loro ci riscattasse. Con pericolo di nostra vita i luoghi deserti andavamo a provvederci di sostentamento, temendo sempre la spada. 10 La nostra pelle è arsa come un forno per l'atrocità della fame. 11 Svergognavano in Sion le donne, e le vergini nella città di Giuda. 12 I principi sono stati appiccati per la mano, non hanno avuto rispetto alle facce de' vecchi. 13 Hanno disonorati i giovanetti, e i fanciulli son venuti meno sotto il bastone. 14 Mancano alle porte i seniori, i giovani al coro de' suonatori. 15 E estinta nel nostro cuor l'allegrezza: le nostre armonie sono cangiate in lutto. 16 E caduta la corona dal nostro capo: guai a noi, che abbiamo peccato. 17 Per questo il cuor nostro è addolorato; per questo han perduto il lume gli occhi nostri. 18 Perchè desolato è il monte di Sion, le volpi per esso camminano. 19 Ma tu, o Signore, sarai in eterno, il tuo trono per tutte quante le generazioni. 20 Perchè ti scorderai tu per sempre di noi? ci abbandonerai tu per la lunghezza de' giorni? 21 Convertici a te, o Signore, e noi ci convertiremo, rinnovella tu i nostri giorni, come da principio. 22 Ma tu ci hai rigettati terribilmente: tu se' sdegnato grandemente contro di noi.