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Oloferne assedia Betulla, e tagliato l'acquidotto, ordina, che siano custodite tutte le fontane: i cittadini tormentati dalla sete vogliono rendere la città; ma Ozia principe del popolo ottiene, che differisca per cinque giorni.

E Il dì seguente Oloferne comando alle sue schiere di incamminarsi verso Betulia. Or egli avea cento ventimila fanti agguerriti, e ventidue mila cavalli, oltre quelli, che avea levati per forza, e oltre tutta la gioventù condotta dalle provincie, e dalle città. Tutti si posero egualmente in ordine per combattere contro i figliuoli d'Israele, e si avanzarono per la parte inferiore del monte fino all'altura, che domina (sopra) Dothain dal luogo detto Belma fino a Chelmon, che è dirimpetto ad Esdrelon. Ma i figliuoli d'Israele quando ebber veduta quella moltitudine si prostraron boccone per terra, coprendosi la testa di cenere pregando tutti insieme il Dio d'Israele a di mostrare la sua misericordia verso il suo popolo. E prendendo le loro armi si piantarono nei luoghi, i quali davan l'accesso ad angusti sentieri per mezzo ai monti; e li custodivano di giorno, e di notte. Ma Oloferne mentre andava attorno girando osservò, che la fontana, la quale sboccava in città, vi era condotta per mezzo di un acquidotto, che era fuori dalla parte di mezzodì, e ordinò, che quell'acquidotto fosse tagliato. Eranvi nondimeno in poca distanza dalle mura delle sorgenti, dalle quali vedeansi attignere furtivamente dell'acqua più per ristorarsi, che per bere. Mai figliuoli di Jommon, e di Moab andarono, e dissero ad Oloferne: I figliuoli d'Israele ripongono la loro speranza non nelle loro lance, nè nelle loro frecce, ma loro difesa son le montagne, e i ripidi colli li rendono sicuri. Perchè adunque tu possa superarli senza venir alle mani, metti della gente a custodir le sorgenti, affinchè non ne attingano acqua, e gli ucciderai senza spada, o almeno non potendone più ti daran nelle mani la loro città creduta da essi inespugnabile per esser posta sui monti. 10 E Oloferme, e i suoi uffiziali approvarono queste parole, ed egli pose cento uomini di guardia intorno a ciascheduna sorgente. 11 Or dopo che per venti giorni vi furono state in tal guisa le guardie, vennero a mancare le cisterne e i serbatoi di acque a tutti gli abitanti di Betulia talmente che non vi era nella città abbastanza da dissetarsi per un sol giorno; imperocchè davasi di per dì alla gente l'acqua a misura. 12 Allora si affollarono intorno ad Ozia tutti gli uomini, e le donne, e i giovani, e i ragazzi, e dissero ad una voce: 13 Sia giudice Dio tra noi, e te; perocchè tu ci hai fatti questi mali, non volendo trattare la pace cogli Assiri, e per questo Dio ci ha abbandonati nelle loro mani. 14 E per questo siamo privi di soccorso nel tempo, che sotto gli occhi loro siam prostrati a terra per la sete, e per la miseria grande. 15 Su via convocate tutti quei, che si trovano nella città, e arrendiamoci volontariamente all'esercito di Oloferne. 16 Perocchè è meglio, che prigionieri benediciamo il Signore, che perire, ed esser l'obbrobrio di tutti gli uomini, quando vedremo le nostre mogli, e i nostri bambini morire sotto gli occhi nostri. 17 Noi prendiamo oggi per testimoni il cielo, e la terra, e il Dio de' padri nostri, il quale ci punisce secondo i nostri peccati: rendete omai la città alle schiere di Oloferne, e il nostro penare sia breve sotto la spada, il quale ora è lungo oltre modo nell'arsura della sete. 18 E quando ebbero dette tali cose si levarono gran gemiti, e urli in tutta l'adunanza, e per molte ore ad una voce gridavano, e dicevano al Signore: 19 Abbiam peccato noi, e i padri nostri, siamo stati ingiusti, abbiam commesso iniquità. 20 Tu, perchè se' pio, abbi misericordia di noi, o punisci co' tuoi flagelli le nostre iniquità, ma non abbandonare in potere di un popolo, che non ti conosce, coloro che ti onorano. 21 Affinchè tralle nazioni non abbia a dirsi: Dov'è il loro Dio? 22 Or quando, stanchi di gridare, e di gemere, ebber fatto silenzio. 23 Si levò Ozia tutto bagnato di lacrime, e disse: Fratelli fatevi cuore, e aspettiamo ancora per cinque giorni la misericordia del Signore: 24 Perocchè forse egli taglierà il corso all'ira sua, e glorificherà il suo nome: 25 Che se passati i cinque giorni niun soccorso verrà, faremo come voi avete detto.