15

 

Per mezzo di trecento volpi, e altrettante fiaccole Sansone dà fuoco alle biade de' Filistei. Strappate le funi, colle quali era legato, uccide mille Filistei con una mascella d'asino, e dal dente molare di essa scaturisce acqua a dissetarlo.

Di lì a qualche tempo, essendo vicini i giorni di mietere il grano, si mosse Sansone, volendo visitare sua moglie, e portolle un capretto: e volendo al solito entrare nella sua camera, lo trattenne il padre di lei, e disse: Io credetti che tu l'avessi in avversione, e per questo l'ho data ad un tuo amico: ma ella ha una sorella più giovane, e più bella di lei: sia ella tua moglie: Risposegli Sansone: Da questo dì in poi io sarò senza colpa riguardo a' Filistei, se farò a voi del male. E andò, e prese trecento volpi, e unille l'una all'altra per la coda, e nel mezzo vi legò de' tizzoni: Accesi i quali lasciolle in libertà, affinchè scorressero per ogni banda. Ed elle tosto entrarono tra le biade de' Filistei, e vi misero il fuoco, onde i grani già ammassati, e quelli che erano tuttora in piedi furono abbruciati talmente, che e le vigne stesse, e gli oliveti furon consumati dalle fiamme. E i Filistei dissero: Chi ha fatta tal cosa? E fu detto loro: Sansone, genero di quel cittadino di Thamnatha, ha fatto questo: perchè questi gli ha tolta la sua moglie, e l'ha data a un altro. E i Filistei andarono, e abbruciarono tanto la donna, come il padre di lei. Ma Sansone disse loro: Quantunque voi abbiate fatte queste cose, nulladimeno io mi prenderò vendetta di voi, e poi mi quieterò. E fece di essi gran macello, talmente che per lo stupore mettevano le loro gambe sopra le coscie. E partitosi andò a stare nella caverna del masso di Etam. Ma i Filistei entrarono nella terra di Giuda, e posero il campo in un luogo che poi fu chiamato Lechi, vale a dire Mascella, dove fu messo in fuga il loro esercito. 10 E quelli della tribù di Giuda disser loro: Per qual motivo vi siete mossi contro di noi? E quelli risposero: Siamo venuti per legare Sansone, e fargli pagare il fio di quel che ci ha fatto. 11 Andarono adunque tre mila uomini di Giuda alla spelonca del masso di Etam, e dissero a Sansone: Non sai tu che i Filistei comandano a noi? Perché hai tu voluto far tali cose? Disse egli loro: Ho fatto ad essi quello che han fatto a me. 12 Siam venuti, disser quelli, a legarti, e darti nelle mani de' Filistei. E Sansone ad essi: Giurate (disse), e fatemi promessa di non uccidermi. 13 Dissero: Non ti ammazzeremo, ma ti daremo legato. E lo legarono con doppia fune nuova, e lo condussero via dal masso di Etam. 14 E giunto ch'ei fu al luogo della mascella, essendogli andati incontro con grande schiamazzo i Filistei, lo spinto del Signore lo investì: e come suole all'odore del fuoco consumarsi il lino, così le funi, ond'egli era legato, furon rotte, e disciolte. 15 E trovata una mascella di asino che era per terra, la prese, e uccise con essa mille uomini. 16 E disse: Colla mascella d'un asino, colla mandibula di un asinello gli ho sconfitti, e ho uccisi mille uomini. 17 E finito che ebbe di cantar queste parole gettò via di mano la mascella, e diede a quel luogo il nome di Ramathlechi, vale a dire l'elevazione della mascella. 18 E avendo gran sete sclamò, e disse al Signore: Tu hai operato per la mano del tuo servo questa salute, e vittoria grandissima: ecco ch'io muojo di sete, e cadrò nelle mani degl'incirconcisi. 19 Il Signore adunque aperse il dente molare della mascella di asino, e ne scaturiron dell'acque: donde egli bevve e ristorò lo spirito, e riprese forza. Quindi fu chiamato quel luogo fino al dì d'oggi Fontana dell'invocante a Lechi. 20 Ed ei fu giudice d'Israele per venti anni dominando i Filistei.