Giobbe dimostra com'egli patisce assai più di quello, che abbia meritato, si lamenta di essere abbandonato dagli amici, e riprende con forza anche questi tre, che erano andati a consolarlo, e chiede di essere udito pazientemente.
1 Ma Giobbe rispose, e disse:
2 Volesse Dio, che si pesassero sulla bilancia i peccati, pe' quali ho meritato l'ira e la miseria, ch'io sopporto.
3 Si vedrebbe questa più pesante, che l'arena del mare: per la qual cosa eziandio le mie parole piene son di dolore:
4 Perch'io porto in me fisse le frecce del Signore, delle quali il veleno beve il mio spirito, e i terrori mi assediano.
5 Ragghia forse l'asino salvatico, quando ha dell'erba, o rugge il bue, allorché sta davanti a ben provvista mangiatoia?
6 O si può egli mangiare una cosa insipida, senza condirla col sale? o può egli alcuno frustare una cosa, la quale gustata reca la morte?
7 Quelle cose, che io per l'avanti non avrei voluto toccare, sono adesso nelle mie strettezze mio cibo.
8 Chi mi darà che sia adempiuta la mia richiesta, e che Dio mi conceda quel ch'io aspetto?
9 E che quegli, che ha principiato, egli stesso in polvere mi riduca; lasci agir la sua mano, e mi finisca?
10 E questa sia consolazione per me, che egli in affliggermi co' dolori, non mi risparmi, ed io non contradica alle parole del Santo.
11 Imperocché qual fortezza è la mia per durare? o qual lite sarà il mio, ond'io mi regga colla pazienza?
12 Non è fermezza di sasso la mia fermezza, né la mia carne è di bronzo.
13 Mirate com'io da me non posso aitarmi, e i miei più intimi si son ritirati da me.
14 Chiunque niega compassione all'amico, abbandona il timor del Signore.
15 I miei fratelli sono andati lungi da me, come torrente che passa rapidamente le valli.
16 A quei che temono la brinata caderà addosso la neve.
17 Quando principieranno a dissiparsi, si perderanno, e ai primi calori si struggeranno là dove sono.
18 Tortuose sono le vie, per le quali camminano, si ridurranno in nulla, e periranno.
19 Considerate i sentieri di Thema, e le strade di Saba, e aspettate alcun poco.
20 Sono confusi di mia speranza: sono venuti sin presso a me, e restati coperti di rossore.
21 In questo punto siete venuti, ed or in reggendo i mali miei v'inorridite.
22 Vi ho io forse detto: Portate, e donate a me qualche cosa de' vostri tesori?
23 Ovvero, liberatemi dal poter del nemico, e traetemi dalle mani de' potenti?
24 Insegnatemi, e io mi tacerò: e dov'io fui forse ignorante, istruitemi.
25 Per qual motivo intaccate voi le parole di verità, mentre non v'ha tra voi chi possa riprendermi?
26 I vostri studiati discorsi altro non son che rimproveri, e al vento gittate le parole.
27 Voi date adosso a un pupillo, e tentate di abbattere il vostro amico.
28 Pur conducete a fine la vostra impresa: porgete l'orecchio, e vedete se io dica bugia.
29 Rispondete, vi prego, senza altercazioni; e ragionando secondo giustizia pronunziate sentenza.
30 E non troverete ingiustizia nella mia lingua, né per mia bocca parlerà la stoltezza.