Giobbe commosso dall'autorità degli amici piange i suoi dolori, e dimostra la grandezza di sua miseria, e com'ei patisce senza essere iniquo, della qual cosa dice essere Dio consapevole.
1 Ma Giobbe rispose, e disse:
2 Ho udite sovente tali cose: voi siete tutti consolatoli molesti:
3 Non avrann'eglino fine i discorsi ampollosi? che costa a te il parlare?
4 Potrei anch'io parlar come voi: e foste pur voi ne' miei piedi:
5 Vi consolerei anch'io a parole, e piegherei la mia testa sopra di voi:
6 Vi farei cuore co' miei discorsi, e regolerei le mie labbra colla compassione verso di voi.
7 Ma or che farò? Se io parlerò non si accheterà il mio dolore, e se starò in silenzio egli non andrà lungi da me.
8 Ma adesso il dolor mio m'ha oppresso, e tutti i miei membri sono scompaginati.
9 Le grinze della mia pelle rendono testimonianza contro di me; e un mendace ragionatore sorge contro di me per contradirmi in faccia.
10 Aduna il suo furore contro di me, e minacciandomi digrigna i denti contro di me: con occhi terribili mi guarda il mio nemico.
11 Hanno aperte le loro bocche contro di me, e mi han percosso obbrobriosamente nella guancia; si son satollati delle mie pene.
12 Il Signore mi ha rinchiuso in balia dell'iniquo, e mi ha dato nelle mani degli empj.
13 Quell'io si beato una volta fai di repente ridotto in polvere; mi afferrò per la testa, m'infranse, e fecemi come suo bersaglio.
14 Mi ha cinto colle sue lance, ha impiagati tutti i miei fianchi, e senza pietà averne, le mie viscere ha sparse per terra.
15 Mi ha lacerato con ferite sopra ferite: qual gigante si è gettato sopra di me.
16 Porto cucito alla mia pelle il cilizio, e la mia carne ho ricoperta di cenere.
17 La mia faccia è gonfia dal pianto, e la caligine ingombra le mie pupille.
18 Queste cose ho sofferte, benché inique non fossero le opere mie, e pure offerissi a Dio le preghiere.
19 Terra, non ricoprire il mio sangue, non restino nascose in te le mie strida.
20 Perocché lassù in cielo è il mio testimone, e nell'alto si sta colui, che mi conosce intimamente.
21 I miei amici sono verbosi; a Dio spandono lagrime gli occhi miei.
22 E fosse egli pure il giudizio tra Dio, e l'uomo come il giudizio di un figliuolo dell'uomo col suo compagno.
23 Perocché già passano i corti anni, ed io batto una strada, per cui non ritornerò.