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Giuseppe, fatto supere a Faraone l'arrivo del padre, e de' fratelli, conduce il padre co' suoi figliuoli alla presenza di lui: e conceduta ad essi per loro abitazione la terra di Gessen, Faraone gli alimenta pel tempo della carestia. La fame preme in tal guisa l'Egitto, che venduti i bestiami, son costretti a vendere anche i terreni; donde ne avviene, che la giunta parte dei frutti è ceduta ai re d'Egitto in perpetuo, eccettuate le possessioni dei sacerdoti. Diciassette anni dopo Giacobbe diventato ricchissimo, e vicino a morire si fa promettere con giuramento da Giuseppe, che lo seppellisca nella Chananea.

Andò adunque Giuseppe a dire a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli colle loro pecore, e armenti, e con tutto quello che hanno, sono venuti dalla terra di Chanaan: e già sono fermi nella terra di Gessen. E presentò insieme al re cinque persone, gli ultimi dei suoi fratelli: A' quali quegli domandò: Qual mestiere avete? Risposero: Siam pastori di pecore tuoi servi, e noi, e i padri nostri. Siam venuti a star pellegrini nella tua terra: perché non vi è erba pe' greggi de' tuoi servi nella terra di Chanaan, e la fame va crescendo: e noi preghiamo, che comandi a noi tuoi servi di stare nella terra di Gessen. Disse pertanto il re a Giuseppe: Tuo padre, e i tuoi fratelli sono venuti a trovarti. La terra d'Egitto è dinanzi a te: fa' che abitino in ottimo luogo, e da' ad essi la terra di Gessen. Che se conosci tra di loro degli uomini di capacità, eleggili soprintendenti de' miei bestiami. Dipoi Giuseppe condusse suo padre al re, e lo presentò a lui: Giacobbe augurò a lui ogni bene, E interrogato da lui: Quanti sono i tuoi anni? Rispose: I giorni del mio pellegrinaggio sono cento trent'anni, pochi, e cattivi, e non agguagliano il tempo del pellegrinaggio dei padri miei. 10 E augurato ogni bene al re, si ritirò. 11 Giuseppe poi diede al padre, e a' suoi fratelli in Egitto una tenuta in luogo buonissimo in Ramesses, come avea comandato Faraone. 12 Ed ei dava da mangiare ad essi, e a tutta la famiglia di suo padre, dando a ciascheduno di che cibarsi. 13 Perocché mancava il pane in tutto il mondo, e la fame opprimeva la terra principalmente dell'Egitto, e di Chanaan. 14 De' quali (paesi) Giuseppe prese tutto il denaro pel frumento venduto, e lo ripose nell'erario del re. 15 E i compratori non avendo più moneta, tutto l'Egitto andò a trovar Giuseppe dicendo: Dacci del pane: per qual motivo morremo sugli occhi tuoi per mancanza di denaro? 16 Rispose loro: Menate i vostri bestiami, e in cambio di questi vi darò da mangiare, se non avete moneta. 17 E quegli avendoli menati, diede loro da vivere in cambio de' cavalli, e delle pecore, e de' buoi, e degli asini: e quell'anno li sostentò colla permuta de' bestiami. 18 Tornarono ancora il secondo anno, e gli dissero: Noi non celeremo al signor nostro, che, mancato il denaro, sono mancati insieme i bestiami: e tu ben vedi, che oltre i corpi, e la terra non abbiam nulla. 19 Perché adunque morremo noi, veggente te? e noi, e la nostra terra saremo tuoi: compraci per ischiavi del re, e dacci da seminare, affinché periti i coltivatori, non si riduca la terra in deserto. 20 Comprò adunque Giuseppe tutta la terra d'Egitto, vendendo ognuno le sue possessioni pel rigor della fame: e la rendé soggetta a Faraone, 21 Insieme con tutti i popoli da un'estremità dell'Egitto sino all'altra. 22 Eccettuata la terra de' sacerdoti data loro dal re, a' quali si davano da' pubblici granai i viveri, e perciò non furon costretti a vendere le loro tenute. 23 Disse adunque Giuseppe a' popoli: Ecco che, come vedete, Faraone è padrone di voi, e della vostra terra: prendete da seminare, e seminate i campi, 24 Affinché possiate raccogliere. Darete al re il quinto: le altre quattro parti le lascio a voi per seminare, e per mantenere le famiglie, e i figliuoli vostri. 25 Risposer quelli: La nostra salute è nelle tue mani: solamente rivolga a noi lo sguardo il signor nostro, e serviremo con piacere al re. 26 Da quel tempo fino al dì d'oggi in tutta la terra d'Egitto si paga il quinto a' regi: lo che è divenuto come legge, eccettuata la terra sacerdotale, che è libera da questa servitù. 27 Abitò adunque Israele in Egitto, cioè nella terra di Gessen, e ne fu possessore, e s'ingrandì, e moltiplicò formisura. 28 Ed ivi egli visse per diciassette anni: e tutto il tempo di sua vita fu di anni cento quaranta sette. 29 E veggendo, che si appressava il giorno della sua morte, chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: Se ho trovato grazia dinanzi a te, poni la tua mano sotto la mia coscia: e userai meco di tua bontà, e fedeltà, e non darai a me sepoltura in Egitto; 30 Ma io dormirò co' padri miei, e tu mi torrai da questa terra, e mi riporrai nel sepolcro de' miei maggiori. Rispose Giuseppe: Io farò quel che hai comandato. 31 Ed egli: Fanne adunque a me giuramento. E avendo quegli giurato, Israele rivolto al capo del letticciuolo adorò Dio.