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Istruisce i Corinti intorno al matrimonio, e intorno all'indissolubile vincolo del medesimo, lodando, che i non maritati si rimangano nel celibato. Come abbia da diportarsi il conjuge fedele con l'infedele. Che ognuno resti in quello stato di vita, in cui fu chiamato alla fede. Antipatie al matrimonio la verginità; dice, che, morto il marito, la moglie è in libertà di rimaritarsi a chi vuole nel Signore.

Intorno poi alle cose, delle quali mi avete scritto: è buona cosa per l'uomo il non toccar donna. Ma per cagione della fornicazione ognuno abbia la sua moglie, è ognuna abbia il suo marito. Alla moglie renda il marito quello, che le deve: e parimente la donna al marito. La donna maritata non o più sua, ma del marito. E similmente l'uomo ammogliato non è più suo, ma della moglie. Non vi defraudate l'un l'altro, se non forse di consenso per un tempo, affine di applicarvi all'orazione: e di nuovo riunitevi insieme, perché non vi tenti satana per la vostra incontinenza. E questo io dico per indulgenza, non per comando. Imperocché bramo, che voi tutti siate, qual son io: ma ciascuno ha da Dio il suo dono: uno in un modo, uno in un altro. A que', che non hanno moglie, ed alle vedove, io dico, che è bene per loro, che se ne stiano così, come anch'io. Che se non si contengono, contraggano matrimonio. Conciossiaché è meglio contrar matrimonio, che ardere. 10 Ai coniugati poi ordino, non io, ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito: 11 E ove siasi separata, si resti senza rimaritarsi, o si riunisca col suo marito. E l'uomo non ripudii la moglie. 12 Agli altri poi dico io, non il Signore. Se un fratello ha una moglie infedele, e questa è contenta di abitare con lui, non la ripudii. 13 E se la moglie fedele ha un marito infedele, che è contento di abitare con essa, non lo lasci: 14 Imperocché è santificato il marito infedele per la moglie fedele, e la moglie infedele pel marito fedele: altrimenti i vostri figliuoli sarebbero immondi, ed or sono santi. 15 Che se l'infedele si separa, sia separato: imperocché non soggiace a servitù il fratello, o la sorella in tal caso: Iddio però ci ha chiamati alla pace. 16 Imperocché che sai tu, o donna, se tu sii per salvare il marito? E che sai tu, o uomo, se tu sii per salvare la moglie? 17 Solamente ciascheduno secondo quello, che il Signore gli ha dato, e ciascheduno secondo che Dio lo ha chiamato, in quel modo cammini; conforme io pur insegno in tutte le Chiese. 18 E stato uno chiamato, essendo circonciso? Non procuri di apparire incirconciso. E stato uno chiamato, essendo incirconciso? Non si circoncida. 19 Non importa niente l'essere circonciso, e non importa niente l'essere incirconciso: ma l'osservare i comandamenti di Dio. 20 Ognuno resti in quella vocazione, in cui fu chiamato. 21 Se' tu stato chiamato, essendo servo? Non prendertene affanno: ma potendo anche diventar libero, piuttosto eleggi di servire. 22 Imperocché colui, che essendo servo, è stato chiamato al Signore, è liberto del Signore: parimente chi è stato chiamato, essendo libero, è servo di Cristo. 23 Siete stati comperati a prezzo, non diventate servi degli uomini. 24 Ognuno adunque, o fratelli, qual fu chiamato, si resti davanti a Dio. 25 Intorno poi alle vergini io non ho comandamento del Signore; ma do consiglio, come avendo ottenuto dal Signore misericordia, perché io sia fedele. 26 Credo adunque, che ciò sia un bene attesa la urgente necessità, perché buona cosa è per l'uomo starsene così. 27 Se' tu legato a una moglie? Non cercar d'essere sciolto. Se' tu sciolto dalla moglie? Non cercar di moglie. 28 Che se prenderai moglie: non hai peccato. E se una vergine prende marito, non ha peccato: ma avranno costoro tribolazione della carne. Ma io ho riguardo a voi. 29 Io dico adunque, o fratelli: il tempo è breve: resta, che e que', che hanno moglie siano come que', che non l'hanno: 30 E quegli, che piangono, come que', che non piangono: e quegli, che sono contenti, come que', che non sono contenti: e quegli, che fan delle compere, come que', che non posseggono: 31 E quegli, che usano di questo mondo, come que', che non ne usano: imperocché passa la scena di questo mondo. 32 Or io bramo, che voi siate senza inquietezza. Colui, che è senza moglie, ha sollecitudine delle cose del Signore, del come piacere a Dio. 33 Chi poi è ammogliato, ha sollecitudine delle cose del mondo, del come piacere alla moglie, ed è diviso. 34 E la donna non maritata, e la vergine ha pensiero delle cose del Signore; affine di essere santa di corpo, e di spirito. La maritata poi ha pensiero delle cose del mondo, del come piacere al marito. 35 Or questo io lo dico per vostro vantaggio: non per allacciarvi, ma per quello, che è onesto, e che dia facoltà di servire al Signore senza impedimento. 36 Se poi uno crede di incorrer biasimo per cagione della sua fanciulla, perché ella oltrepassa il fiore dell'età, ed è necessario di far così: faccia quel lo che vuole: non pecca, ov'ella prenda marito. 37 Chi poi ha risoluto fermamente dentro di se (non essendo stretto da necessità, ma potendo disporre a suo talento), e ha determinato in cuor suo di serbar vergine la sua (figliuola) ben fa. 38 Chi adunque la marita, fa bene: e chi non la marita, fa meglio. 39 La moglie è legata alla legge tutto il tempo, che vive il marito: che se muore il marito, ella è in libertà: sposi chi vuole: purché secondo il Signore. 40 Ma sarà più beata, se si resterà così, secondo il mio consiglio: or io mi penso d'avere io pure lo spirito di Dio.