Giosuè 13
Capitolo 13

I confini della terra non ancora conquistata Gios 13:1-6
Eredità di Ruben Gios 13:7-33

Versetti 1-6
In questo capitolo inizia il resoconto della divisione della terra di Canaan tra le tribù d'Israele, tirata a sorte; una narrazione che mostra l'adempimento della promessa fatta ai padri, secondo cui questa terra sarebbe stata data alla discendenza di Giacobbe. Non dobbiamo ignorare questi capitoli di nomi difficili come inutili. Dove Dio ha una bocca per parlare e una mano per scrivere, dovremmo trovare un orecchio per ascoltare e un occhio per leggere; e che Dio ci dia un cuore per trarne profitto! Si suppone che Giosuè avesse circa cento anni a quest'epoca. È bene che chi è vecchio e avanti negli anni si ricordi di esserlo. Dio considera la struttura del suo popolo e non vuole che sia gravato da un lavoro superiore alle sue forze. E tutti gli uomini, specialmente i vecchi, dovrebbero mettersi a fare in fretta ciò che deve essere fatto prima di morire, per evitare che la morte li impedisca, Ec 9:10. Dio promise che avrebbe reso gli Israeliti padroni di tutti i paesi non ancora sottomessi, anche se Giosuè era vecchio e non era in grado di farlo; vecchio e non avrebbe vissuto per vederlo realizzato. Qualunque cosa accada di noi, e per quanto possiamo essere messi da parte come vasi disprezzati e rotti, Dio farà la sua opera a suo tempo. Dobbiamo operare la nostra salvezza, allora Dio opererà in noi e con noi; dobbiamo resistere ai nostri nemici spirituali, allora Dio li schiaccerà sotto i nostri piedi; dobbiamo andare avanti nel nostro lavoro e nella nostra guerra cristiana, allora Dio andrà avanti davanti a noi.

Versetti 7-33
La terra deve essere divisa tra le tribù. È volontà di Dio che ogni uomo conosca il proprio e non prenda quello che è di un altro. Il mondo deve essere governato non con la forza, ma con il diritto. Ovunque sia la nostra dimora e in qualunque modo onesto sia assegnata la nostra parte, dobbiamo considerarla assegnata da Dio; dobbiamo esserne grati e usarla come tale, mentre ogni metodo prudente deve essere usato per prevenire le dispute sulla proprietà, sia al presente che in futuro. Giosuè deve essere qui un tipo di Cristo, che non solo ha vinto le porte dell'inferno per noi, ma ci ha aperto le porte del cielo e, avendo acquistato l'eredità eterna per tutti i credenti, li metterà in possesso di essa. Ecco una descrizione generale del paese dato alle due tribù e mezzo da Mosè. Israele deve conoscere il proprio territorio e attenersi ad esso; non può, con la scusa di essere il popolo particolare di Dio, invadere i suoi vicini. Due volte in questo capitolo si nota che alla tribù di Levi Mosè non diede alcuna eredità: cfr. Nu 18:20. Il loro sostentamento deve essere ricavato da tutte le tribù. I ministri del Signore devono mostrarsi indifferenti agli interessi mondani e il popolo deve fare attenzione a non mancare nulla di adeguato. Sono felici coloro che hanno come eredità il Signore Dio d'Israele, anche se poco di questo mondo è loro toccato in sorte. Le sue provvidenze provvederanno alle loro necessità, le sue consolazioni sosterranno le loro anime, finché non otterranno la gioia celeste e i piaceri eterni.