Giosuè 11
Capitolo 11

Diversi re travolti dalle acque di Merom Gios 11:1-9
Asor viene catturata e incendiata Gios 11:10-14
Tutto il paese sottomesso, gli Anachiti sterminati Gios 11:15-23

Versetti 1-9
I prodigi compiuti da Dio per gli israeliti dovevano incoraggiarli ad agire essi stessi con vigore. Così la guerra contro il regno di Satana, portata avanti con la predicazione del Vangelo, è stata dapprima portata avanti con i miracoli; ma avendo dimostrato pienamente di essere di Dio, ora siamo lasciati alla grazia divina nel corso abituale, nell'uso della spada dello Spirito. Dio incoraggiò Giosuè. Nuovi pericoli e difficoltà rendono necessario cercare nuovi sostegni nella Parola di Dio, che abbiamo vicino a noi per usarla in ogni momento di bisogno. Dio proporziona le nostre prove alla nostra forza e la nostra forza alle nostre prove. L'obbedienza di Giosuè nel distruggere i cavalli e i carri mostra la sua abnegazione nel rispettare il comando di Dio. Il possesso di cose da cui il cuore carnale è incline a dipendere nuoce alla vita di fede e al cammino con Dio; perciò è meglio essere privi di vantaggi mondani, piuttosto che avere l'anima messa in pericolo da essi.

10 Versetti 10-14
I Cananei colmarono la misura della loro iniquità e furono, per sentenza, abbandonati all'orgoglio, all'ostinazione e all'inimicizia del loro cuore e al potere di Satana; ogni freno fu ritirato, mentre le disposizioni della Provvidenza tendevano a portarli alla disperazione. Essi si procurarono la vendetta che giustamente meritavano e di cui gli Israeliti dovevano essere i carnefici, secondo l'ordine dato dal Signore a Mosè.

15 Versetti 15-23
I figli di Anak non siano mai un terrore per l'Israele di Dio, perché verrà il loro giorno di caduta. La terra si riposò dalla guerra. Non finì con una pace con i Cananei, che era proibita, ma con una pace da loro. C'è un riposo, un riposo dalla guerra, che rimane per il popolo di Dio, nel quale entrerà quando la sua guerra sarà terminata. Ciò che è stato fatto ora è paragonato a ciò che era stato detto a Mosè. La parola di Dio e le sue opere, se considerate insieme, si troveranno reciprocamente ad evidenziarsi. Se siamo coscienti del nostro dovere, non dobbiamo mettere in dubbio l'adempimento della promessa. Ma il credente non deve mai togliersi l'armatura, né aspettarsi una pace duratura, finché non chiude gli occhi nella morte; anzi, man mano che la sua forza e la sua utilità aumentano, può aspettarsi prove più pesanti; tuttavia il Signore non permetterà a nessun nemico di assalire il credente finché non lo avrà preparato alla battaglia. Cristo Gesù vive sempre per difendere il suo popolo e la sua fede non verrà meno, per quanto Satana possa assalirlo. E per quanto noiosa, acuta e difficile sia la guerra del credente, la sua pazienza nella tribolazione può essere incoraggiata dalla gioia della speranza, perché tra non molto si riposerà dal peccato e dal dolore nella Canaan di lassù.