Giobbe protesta la sua sinceritàGiob 27:1-6 L'ipocrita è senza speranzaGiob 27:7-10 La misera fine dei malvagiGiob 27:11-23
Versetti 1-6 Gli amici di Giobbe lo lasciarono ora parlare ed egli procedette in modo serio e utile. Giobbe aveva fiducia nella bontà della sua causa e del suo Dio, e gli affidava volentieri la sua causa. Ma Giobbe non ebbe la dovuta riverenza quando parlò di Dio che gli toglieva il giudizio e gli tormentava l'anima. La decisione di non farsi rimproverare dal proprio cuore, mentre si mantiene la propria integrità, ostacola i disegni dello spirito maligno.
7 Versetti 7-10 Giobbe considerava la condizione di un ipocrita e di un malvagio come la più miserabile. Se avessero guadagnato la vita con la loro professione e avessero mantenuto la loro presuntuosa speranza fino alla morte, a cosa sarebbe servito quando Dio avrebbe richiesto le loro anime? Quanto più conforto troviamo nella nostra religione, tanto più strettamente ci attaccheremo ad essa. Coloro che non hanno il piacere di Dio, sono facilmente trascinati dai piaceri e facilmente vinti dalle croci di questa vita.
11 Versetti 11-23 Gli amici di Giobbe, sullo stesso argomento, parlavano della miseria degli uomini malvagi prima della morte come proporzionata ai loro crimini; Giobbe riteneva che se non fosse stato così, le conseguenze della loro morte sarebbero state comunque terribili. Giobbe si impegnò a porre la questione in una luce veritiera. La morte per un uomo pio è come un vento impetuoso che lo trasporta nel paese celeste; per un uomo malvagio, invece, è come una tempesta che lo porta alla distruzione. Mentre viveva, ha avuto il beneficio di una misericordia parsimoniosa; ma ora il giorno della pazienza di Dio è finito ed egli riverserà su di lui la sua ira. Quando Dio abbatte un uomo, non si può fuggire né resistere alla sua ira. Coloro che non fuggono ora verso le braccia della grazia divina, che sono tese per accoglierli, non potranno fuggire dalle braccia dell'ira divina, che tra poco saranno tese per distruggerli. Che cosa ci guadagna un uomo se guadagna il mondo intero e poi perde la propria anima?
Giobbe protesta la sua sincerità Giob 27:1-6
L'ipocrita è senza speranza Giob 27:7-10
La misera fine dei malvagi Giob 27:11-23
Versetti 1-6
Gli amici di Giobbe lo lasciarono ora parlare ed egli procedette in modo serio e utile. Giobbe aveva fiducia nella bontà della sua causa e del suo Dio, e gli affidava volentieri la sua causa. Ma Giobbe non ebbe la dovuta riverenza quando parlò di Dio che gli toglieva il giudizio e gli tormentava l'anima. La decisione di non farsi rimproverare dal proprio cuore, mentre si mantiene la propria integrità, ostacola i disegni dello spirito maligno.
7 Versetti 7-10
Giobbe considerava la condizione di un ipocrita e di un malvagio come la più miserabile. Se avessero guadagnato la vita con la loro professione e avessero mantenuto la loro presuntuosa speranza fino alla morte, a cosa sarebbe servito quando Dio avrebbe richiesto le loro anime? Quanto più conforto troviamo nella nostra religione, tanto più strettamente ci attaccheremo ad essa. Coloro che non hanno il piacere di Dio, sono facilmente trascinati dai piaceri e facilmente vinti dalle croci di questa vita.
11 Versetti 11-23
Gli amici di Giobbe, sullo stesso argomento, parlavano della miseria degli uomini malvagi prima della morte come proporzionata ai loro crimini; Giobbe riteneva che se non fosse stato così, le conseguenze della loro morte sarebbero state comunque terribili. Giobbe si impegnò a porre la questione in una luce veritiera. La morte per un uomo pio è come un vento impetuoso che lo trasporta nel paese celeste; per un uomo malvagio, invece, è come una tempesta che lo porta alla distruzione. Mentre viveva, ha avuto il beneficio di una misericordia parsimoniosa; ma ora il giorno della pazienza di Dio è finito ed egli riverserà su di lui la sua ira. Quando Dio abbatte un uomo, non si può fuggire né resistere alla sua ira. Coloro che non fuggono ora verso le braccia della grazia divina, che sono tese per accoglierli, non potranno fuggire dalle braccia dell'ira divina, che tra poco saranno tese per distruggerli. Che cosa ci guadagna un uomo se guadagna il mondo intero e poi perde la propria anima?