2 Tessalonicesi 2
Capitolo 2

Mette in guardia dall'errore di ritenere che il tempo della venuta di Cristo fosse alle porte. Prima ci sarebbe stata un'apostasia generale dalla fede e la rivelazione dell'uomo del peccato anticristiano 2Tess 2:1-4
La sua distruzione, e quella di coloro che gli obbediscono 2Tess 2:5-12
La sicurezza dei Tessalonicesi dall'apostasia; un'esortazione alla fermezza e una preghiera per loro 2Tess 2:13-17

Versetti 1-4
Se sorgono errori tra i cristiani, dobbiamo correggerli; e gli uomini buoni saranno attenti a sopprimere gli errori che nascono dall'equivoco delle loro parole e delle loro azioni. Abbiamo un avversario astuto, che cerca di fare del male e di promuovere errori, anche con le parole della Scrittura. Qualunque sia l'incertezza in cui ci troviamo, o qualunque errore possa sorgere sul tempo della venuta di Cristo, quella stessa venuta è certa. Questa è stata la fede e la speranza di tutti i cristiani, in tutte le epoche della Chiesa; era la fede e la speranza dei santi dell'Antico Testamento. Tutti i credenti saranno riuniti a Cristo, per stare con lui ed essere felici alla sua presenza per sempre. Dobbiamo credere fermamente alla seconda venuta di Cristo; ma c'era il pericolo che i Tessalonicesi, sbagliando il tempo, mettessero in dubbio la verità o la certezza della cosa stessa. Le false dottrine sono come i venti che agitano le acque e turbano le menti degli uomini, che sono instabili come l'acqua. Ci basta sapere che il Signore verrà e che raccoglierà a sé tutti i suoi santi. Viene data una ragione per cui essi non dovrebbero aspettarsi la venuta di Cristo come vicina. Ci sarebbe prima una caduta generale, tale da provocare l'ascesa dell'anticristo, l'uomo del peccato. Ci sono state grandi dispute su chi o cosa si intenda per uomo del peccato e figlio della perdizione. L'uomo del peccato non solo pratica la malvagità, ma promuove e comanda il peccato e la malvagità negli altri; è il figlio della perdizione, perché è votato a una certa distruzione ed è lo strumento per distruggere molti altri, sia nell'anima che nel corpo. Come Dio era nel tempio di un tempo, e lì veniva adorato, e ora è nella sua chiesa e con la sua chiesa, così l'anticristo qui menzionato è un usurpatore dell'autorità di Dio nella chiesa cristiana, che pretende gli onori divini.

Versetti 5-12
Qualcosa ostacola o trattiene l'uomo del peccato. Si suppone che si tratti del potere dell'impero romano, che l'apostolo non ha menzionato più chiaramente in quel momento. La corruzione della dottrina e del culto avvenne per gradi e l'usurpazione del potere fu graduale; così il mistero dell'iniquità prevalse. La superstizione e l'idolatria furono promosse da una finta devozione, e il bigottismo e la persecuzione furono promossi da un finto zelo per Dio e la sua gloria. Questo mistero di iniquità era già iniziato; mentre gli apostoli erano ancora in vita, le persone fingevano zelo per Cristo, ma in realtà lo osteggiavano. Viene dichiarata la caduta o la rovina dello stato anticristiano. La pura parola di Dio, con lo Spirito di Dio, scoprirà questo mistero di iniquità e a tempo debito sarà distrutto dallo splendore della venuta di Cristo. Si pretendono segni e prodigi, visioni e miracoli, ma sono segni falsi per sostenere false dottrine, e prodigi bugiardi, o solo finti miracoli, per imbrogliare il popolo; e sono noti gli inganni diabolici con cui è stato sostenuto lo Stato anticristiano. Vengono descritte le persone che sono sue suddite volontarie. Il loro peccato è questo: non amavano la verità, e quindi non ci credevano; e si compiacevano di false nozioni. Dio li abbandona a se stessi, quindi il peccato seguirà naturalmente, e i giudizi spirituali qui, e le punizioni eterne nell'aldilà. Queste profezie si sono in gran parte avverate e confermano la verità delle Scritture. Questo passo concorda esattamente con il sistema del papato, così come prevale nella Chiesa romana e sotto i papi romani. Ma anche se il figlio della perdizione è stato rivelato, anche se si è opposto e si è esaltato al di sopra di tutto ciò che è chiamato Dio o che è adorato, e ha parlato e agito come se fosse un dio sulla terra, e ha proclamato il suo orgoglio insolente, e ha sostenuto le sue illusioni, con miracoli bugiardi e ogni tipo di frode, tuttavia il Signore non l'ha ancora distrutto completamente con lo splendore della sua venuta; questa e altre profezie rimangono da adempiere prima che arrivi la fine.

13 Versetti 13-15
Quando sentiamo parlare dell'apostasia di molti, è di grande conforto e gioia sapere che c'è un resto, secondo l'elezione della grazia, che persevera e persevererà; in particolare dovremmo rallegrarci se abbiamo motivo di sperare di far parte di quel numero. La conservazione dei santi è dovuta al fatto che Dio li ha amati con un amore eterno, fin dal principio del mondo. Il fine e i mezzi non devono essere separati. Fede e santità devono essere unite, così come santità e felicità. La chiamata esteriore di Dio avviene tramite il Vangelo, reso efficace dall'opera interiore dello Spirito. La fede nella verità porta il peccatore ad affidarsi a Cristo, e quindi ad amarlo e ad obbedirgli; è sigillata dallo Spirito Santo sul suo cuore. Non abbiamo alcuna prova certa che gli apostoli abbiano trasmesso qualcosa di più di ciò che è contenuto nelle Sacre Scritture. Rimaniamo dunque fermi nelle dottrine insegnate dagli apostoli e rifiutiamo tutte le aggiunte e le vane tradizioni.

16 Versetti 16-17
Possiamo e dobbiamo rivolgere le nostre preghiere non solo a Dio Padre, attraverso nostro Signore Gesù Cristo, ma anche a nostro Signore Gesù Cristo stesso. E dovremmo pregare nel suo nome Dio, non solo come suo Padre, ma come nostro Padre in lui e attraverso di lui. L'amore di Dio in Cristo Gesù è la sorgente e la fonte di tutto il bene che abbiamo o che speriamo. C'è una buona ragione per avere forti consolazioni, perché i santi hanno una buona speranza grazie alla grazia. La grazia gratuita e la misericordia di Dio sono ciò che sperano e ciò su cui si fondano le loro speranze, e non un valore o un merito proprio. Quanto più ci piace la parola, le opere e le vie di Dio, tanto più è probabile che vi perseveriamo. Ma se vacilliamo nella fede e siamo dubbiosi, se ci fermiamo e vacilliamo nel nostro dovere, non c'è da stupirsi se siamo estranei alle gioie della religione.