Il lutto per GiacobbeGen 50:1-6 Il suo funeraleGen 50:7-14 I fratelli di Giuseppe chiedono con insistenza il suo perdono, egli li consolaGen 50:15-21 La volontà di Giuseppe riguardo la sua sepoltura, la sua morteGen 50:22-26
Versetti 1-6 Sebbene i buoni credenti vivano una buona vecchiaia e si apprestino nella gloria, tuttavia possono ancora preoccuparsi di perdere le loro anime e morire nello sconforto. Ma, lode al Signore, la grazia di Dio purifica, modera e regola anche i sentimenti carnali. L'anima che trapassa si separa totalmente da ogni affetto terreno ma è bene mostrare rispetto per il corpo, per mezzo del quale avremo una risurrezione gloriosa e gioiosa, qualunque cosa accada alle spoglie. Giuseppe dimostrò così la sua fede in Dio e il suo amore verso suo padre. Egli ordinò che il corpo fosse imbalsamato e avvolto con gli aromi per preservarlo. Vedete come diventano inutili i nostri corpi quando l'anima li abbandona: essi si trasformano in un batter d'occhio in modo disgustoso e sgradevole.
7 Versetti 7-14 Il corpo di Giacobbe fu venerato non solo dalla propria famiglia ma anche dai potenti d'Egitto. Ora che essi conobbero meglio gli ebrei, cominciarono a rispettarli. I credenti dovrebbero fare di tutto per mostrare saggezza e amore in modo da rimuovere ogni pregiudizi che molti possono avere contro di loro. La morte di Giacobbe fu considerata un lutto doloroso in tutto l'Egitto: la morte dei buoni è una perdita per tutti e deve essere veramente compianta.
15 Versetti 15-21 Diverse erano le buone motivazioni per cui i figli di Giacobbe potessero rimanere in Egitto, nonostante la visione profetica di Abramo sulla loro schiavitù in questo paese. Giudicando Giuseppe per mezzo dell'attitudine naturale della natura umana, dovremmo pensare che adesso poteva vendicarsi di quelli che lo odiarono e colpirono senza motivo. Non potendo resistergli o fuggire via i suoi fratelli cercarono di ingentilirselo umiliandosi. Essi lo supplicarono come i servi del Dio di Giacobbe. Giuseppe voleva vedere la realizzazione completa dei suoi sogni. Egli li incita a non temerlo, ma a temere Dio, a umiliarsi prima davanti al Signore e a cercare il perdono Divino. Egli anzi assicura loro il suo favore personale. Vedete che spirito eccellente fu Giuseppe e impariamo da lui a rendete bene per male. Egli li consolò e scacciò tutte le loro paure parlando loro dolcemente. Le anime abbattute devono essere rinfrancate e incoraggiate. A quelli che amiamo e perdoniamo, dobbiamo far loro non solo del bene ma rivolgerci a loro dolcemente.
22 Versetti 22-26 Avendo rispettato suo padre, i giorni di Giuseppe furono molti sulla terra, quelli che Dio gli volle dare. Quando vide avvicinarsi la morte, egli consolò i suoi fratelli con l'assicurazione che sarebbero ritornati a Canaan a tempo debito. Dobbiamo consolare gli altri con lo stesso conforto con cui siamo consolati da Dio e incoraggiamoli a riposare sulle promesse che sono pure il nostro sostegno. Per testimoniare la sua fede e confermare la loro, egli li incaricò di tenere i suoi resti insepolti fino a quel giorno glorioso, cioè fino a quando essi si sarebbero stabiliti nella terra promessa. Così Giuseppe, per fede alla dottrina della risurrezione e per la promessa di Canaan, diede istruzioni riguardo alle sue spoglie. Questo avrebbe mantenuto continuamente ferma nelle loro menti la voglia di una partenza rapida dall'Egitto e il pensiero a Canaan e avrebbe affratellato anche la discendenza di Giuseppe ai suoi fratelli. La morte, come pure la vita di questo grand'uomo fu veramente eccellente: entrambe ci riempiono di un incoraggiamento forte a perseverare nel servizio di Dio, a partecipare lietamente alla corsa divina, a perseverare e a terminarla con gioia! Questo fece Giuseppe e questo dobbiamo fare anche noi. Anche quando i dolori della morte sono su di noi: se abbiamo avuto fiducia in Lui, da cui dipesero tutti i patriarchi, i profeti e gli apostoli, non avremo bisogno di aver paura di dire "La mia carne e il mio cuore cedono, ma il mio Dio è la forza del mio cuore e la mia parte di eredità per sempre".
Il lutto per Giacobbe Gen 50:1-6
Il suo funerale Gen 50:7-14
I fratelli di Giuseppe chiedono con insistenza il suo perdono, egli li consola Gen 50:15-21
La volontà di Giuseppe riguardo la sua sepoltura, la sua morte Gen 50:22-26
Versetti 1-6
Sebbene i buoni credenti vivano una buona vecchiaia e si apprestino nella gloria, tuttavia possono ancora preoccuparsi di perdere le loro anime e morire nello sconforto. Ma, lode al Signore, la grazia di Dio purifica, modera e regola anche i sentimenti carnali. L'anima che trapassa si separa totalmente da ogni affetto terreno ma è bene mostrare rispetto per il corpo, per mezzo del quale avremo una risurrezione gloriosa e gioiosa, qualunque cosa accada alle spoglie. Giuseppe dimostrò così la sua fede in Dio e il suo amore verso suo padre. Egli ordinò che il corpo fosse imbalsamato e avvolto con gli aromi per preservarlo. Vedete come diventano inutili i nostri corpi quando l'anima li abbandona: essi si trasformano in un batter d'occhio in modo disgustoso e sgradevole.
7 Versetti 7-14
Il corpo di Giacobbe fu venerato non solo dalla propria famiglia ma anche dai potenti d'Egitto. Ora che essi conobbero meglio gli ebrei, cominciarono a rispettarli. I credenti dovrebbero fare di tutto per mostrare saggezza e amore in modo da rimuovere ogni pregiudizi che molti possono avere contro di loro. La morte di Giacobbe fu considerata un lutto doloroso in tutto l'Egitto: la morte dei buoni è una perdita per tutti e deve essere veramente compianta.
15 Versetti 15-21
Diverse erano le buone motivazioni per cui i figli di Giacobbe potessero rimanere in Egitto, nonostante la visione profetica di Abramo sulla loro schiavitù in questo paese. Giudicando Giuseppe per mezzo dell'attitudine naturale della natura umana, dovremmo pensare che adesso poteva vendicarsi di quelli che lo odiarono e colpirono senza motivo. Non potendo resistergli o fuggire via i suoi fratelli cercarono di ingentilirselo umiliandosi. Essi lo supplicarono come i servi del Dio di Giacobbe. Giuseppe voleva vedere la realizzazione completa dei suoi sogni. Egli li incita a non temerlo, ma a temere Dio, a umiliarsi prima davanti al Signore e a cercare il perdono Divino. Egli anzi assicura loro il suo favore personale. Vedete che spirito eccellente fu Giuseppe e impariamo da lui a rendete bene per male. Egli li consolò e scacciò tutte le loro paure parlando loro dolcemente. Le anime abbattute devono essere rinfrancate e incoraggiate. A quelli che amiamo e perdoniamo, dobbiamo far loro non solo del bene ma rivolgerci a loro dolcemente.
22 Versetti 22-26
Avendo rispettato suo padre, i giorni di Giuseppe furono molti sulla terra, quelli che Dio gli volle dare. Quando vide avvicinarsi la morte, egli consolò i suoi fratelli con l'assicurazione che sarebbero ritornati a Canaan a tempo debito. Dobbiamo consolare gli altri con lo stesso conforto con cui siamo consolati da Dio e incoraggiamoli a riposare sulle promesse che sono pure il nostro sostegno. Per testimoniare la sua fede e confermare la loro, egli li incaricò di tenere i suoi resti insepolti fino a quel giorno glorioso, cioè fino a quando essi si sarebbero stabiliti nella terra promessa. Così Giuseppe, per fede alla dottrina della risurrezione e per la promessa di Canaan, diede istruzioni riguardo alle sue spoglie. Questo avrebbe mantenuto continuamente ferma nelle loro menti la voglia di una partenza rapida dall'Egitto e il pensiero a Canaan e avrebbe affratellato anche la discendenza di Giuseppe ai suoi fratelli. La morte, come pure la vita di questo grand'uomo fu veramente eccellente: entrambe ci riempiono di un incoraggiamento forte a perseverare nel servizio di Dio, a partecipare lietamente alla corsa divina, a perseverare e a terminarla con gioia! Questo fece Giuseppe e questo dobbiamo fare anche noi. Anche quando i dolori della morte sono su di noi: se abbiamo avuto fiducia in Lui, da cui dipesero tutti i patriarchi, i profeti e gli apostoli, non avremo bisogno di aver paura di dire "La mia carne e il mio cuore cedono, ma il mio Dio è la forza del mio cuore e la mia parte di eredità per sempre".