I Giudei lamentano il loro pericoloEst 4:1-4 Ester si impegna a perorare la causa dei GiudeiEst 4:5-17
Versetti 1-4 Mardocheo dichiarò la sua parentela con i Giudei. Le calamità pubbliche, che opprimono la Chiesa di Dio, dovrebbero colpire i nostri cuori più di qualsiasi afflizione privata, ed è particolarmente penoso causare sofferenze ad altri. Dio proteggerà coloro che sono esposti al male grazie alla tenerezza della loro coscienza.
5 Versetti 5-17 Siamo inclini a sottrarci ai servizi che comportano rischi o perdite. Ma quando la causa di Cristo e del suo popolo lo richiede, dobbiamo prendere la nostra croce e seguirlo. Quando i cristiani sono disposti a considerare il proprio agio o la propria sicurezza, piuttosto che il bene pubblico, dovrebbero essere biasimati. La legge era esplicita, tutti lo sapevano. Non è così alla corte del Re dei re: allo sgabello del suo trono di grazia possiamo sempre venire con coraggio e avere la certezza di una risposta di pace alla preghiera della fede. Siamo accolti, anche nel luogo più santo, grazie al sangue di Gesù. La Provvidenza ha voluto che, proprio in quel momento, l'affetto del re si fosse raffreddato nei confronti di Ester; la sua fede e il suo coraggio furono così messi maggiormente alla prova e la bontà di Dio, nel favore che ora ella trovava presso il re, risplendette ancora di più. Senza dubbio Aman fece il possibile per mettere il re contro di lei. Mardocheo suggerisce che si trattava di una causa che, in un modo o nell'altro, sarebbe stata certamente portata avanti, e che quindi lei poteva tranquillamente avventurarsi. Questo era il linguaggio di una fede forte, che non vacillava di fronte alla promessa quando il pericolo era più minaccioso, ma che contro la speranza credeva nella speranza. Colui che con espedienti peccaminosi vuole salvare la propria vita e non si affida a Dio nel modo del dovere, la perderà nel modo del peccato. La Provvidenza divina ha tenuto conto di questo aspetto, portando Ester a diventare regina. Perciò sei obbligato per gratitudine a rendere questo servizio a Dio e alla sua Chiesa, altrimenti non rispondi al fine della tua elevazione. C'è un saggio consiglio e un disegno in tutte le provvidenze di Dio, che dimostreranno che sono tutte destinate al bene della Chiesa. Ognuno di noi dovrebbe considerare per quale fine Dio ci ha messo nel posto in cui siamo, e studiare per rispondere a quel fine, e fare attenzione a non lasciarselo sfuggire. Dopo aver affidato solennemente le nostre anime e la nostra causa a Dio, possiamo avventurarci al suo servizio. Tutti i pericoli sono insignificanti rispetto al pericolo di perdere la nostra anima. Ma il peccatore tremante ha spesso paura di affidarsi, senza riserve, alla misericordia gratuita del Signore, come Ester di presentarsi al re. Lasciate che si avventuri, come fece lei, con una preghiera e una supplica sincere, e se la caverà altrettanto bene e meglio di lei. La causa di Dio deve prevalere: siamo sicuri di essere uniti ad essa.
I Giudei lamentano il loro pericolo Est 4:1-4
Ester si impegna a perorare la causa dei Giudei Est 4:5-17
Versetti 1-4
Mardocheo dichiarò la sua parentela con i Giudei. Le calamità pubbliche, che opprimono la Chiesa di Dio, dovrebbero colpire i nostri cuori più di qualsiasi afflizione privata, ed è particolarmente penoso causare sofferenze ad altri. Dio proteggerà coloro che sono esposti al male grazie alla tenerezza della loro coscienza.
5 Versetti 5-17
Siamo inclini a sottrarci ai servizi che comportano rischi o perdite. Ma quando la causa di Cristo e del suo popolo lo richiede, dobbiamo prendere la nostra croce e seguirlo. Quando i cristiani sono disposti a considerare il proprio agio o la propria sicurezza, piuttosto che il bene pubblico, dovrebbero essere biasimati. La legge era esplicita, tutti lo sapevano. Non è così alla corte del Re dei re: allo sgabello del suo trono di grazia possiamo sempre venire con coraggio e avere la certezza di una risposta di pace alla preghiera della fede. Siamo accolti, anche nel luogo più santo, grazie al sangue di Gesù. La Provvidenza ha voluto che, proprio in quel momento, l'affetto del re si fosse raffreddato nei confronti di Ester; la sua fede e il suo coraggio furono così messi maggiormente alla prova e la bontà di Dio, nel favore che ora ella trovava presso il re, risplendette ancora di più. Senza dubbio Aman fece il possibile per mettere il re contro di lei. Mardocheo suggerisce che si trattava di una causa che, in un modo o nell'altro, sarebbe stata certamente portata avanti, e che quindi lei poteva tranquillamente avventurarsi. Questo era il linguaggio di una fede forte, che non vacillava di fronte alla promessa quando il pericolo era più minaccioso, ma che contro la speranza credeva nella speranza. Colui che con espedienti peccaminosi vuole salvare la propria vita e non si affida a Dio nel modo del dovere, la perderà nel modo del peccato. La Provvidenza divina ha tenuto conto di questo aspetto, portando Ester a diventare regina. Perciò sei obbligato per gratitudine a rendere questo servizio a Dio e alla sua Chiesa, altrimenti non rispondi al fine della tua elevazione. C'è un saggio consiglio e un disegno in tutte le provvidenze di Dio, che dimostreranno che sono tutte destinate al bene della Chiesa. Ognuno di noi dovrebbe considerare per quale fine Dio ci ha messo nel posto in cui siamo, e studiare per rispondere a quel fine, e fare attenzione a non lasciarselo sfuggire. Dopo aver affidato solennemente le nostre anime e la nostra causa a Dio, possiamo avventurarci al suo servizio. Tutti i pericoli sono insignificanti rispetto al pericolo di perdere la nostra anima. Ma il peccatore tremante ha spesso paura di affidarsi, senza riserve, alla misericordia gratuita del Signore, come Ester di presentarsi al re. Lasciate che si avventuri, come fece lei, con una preghiera e una supplica sincere, e se la caverà altrettanto bene e meglio di lei. La causa di Dio deve prevalere: siamo sicuri di essere uniti ad essa.