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Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim».

Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat
.

Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta,

un aggressore sempre mi opprime.

Mi calpestano sempre i miei nemici,

molti sono quelli che mi combattono.

Nell'ora della paura,

io in te confido.

In Dio, di cui lodo la parola,

in Dio confido, non avrò timore:

che cosa potrà farmi un uomo?

Travisano sempre le mie parole,

non pensano che a farmi del male.

Suscitano contese e tendono insidie,

osservano i miei passi,

per attentare alla mia vita.

Per tanta iniquità non abbiano scampo:

nella tua ira abbatti i popoli, o Dio.

I passi del mio vagare tu li hai contati,

le mie lacrime nell'otre tuo raccogli;

non sono forse scritte nel tuo libro?

10 Allora ripiegheranno i miei nemici,

quando ti avrò invocato:

so che Dio è in mio favore.

11 Lodo la parola di Dio,

lodo la parola del Signore,

12 in Dio confido, non avrò timore:

che cosa potrà farmi un uomo?

13 Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto:

ti renderò azioni di grazie,

14 perché mi hai liberato dalla morte.

Hai preservato i miei piedi dalla caduta,

perché io cammini alla tua presenza

nella luce dei viventi, o Dio.