38
Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide.

Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta

per non peccare con la mia lingua;

porrò un freno alla mia bocca

mentre l'empio mi sta dinanzi».

Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene,

la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.

Ardeva il cuore nel mio petto,

al ripensarci è divampato il fuoco;

allora ho parlato:

«Rivelami, Signore, la mia fine;

quale sia la misura dei miei giorni

e saprò quanto è breve la mia vita».

Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni

e la mia esistenza davanti a te è un nulla.

Solo un soffio è ogni uomo che vive,

come ombra è l'uomo che passa;

solo un soffio che si agita,

accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.

Ora, che attendo, Signore?

In te la mia speranza.

Liberami da tutte le mie colpe,

non rendermi scherno dello stolto.

10 Sto in silenzio, non apro bocca,

perché sei tu che agisci.

11 Allontana da me i tuoi colpi:

sono distrutto sotto il peso della tua mano.

12 Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo,

corrodi come tarlo i suoi tesori.

Ogni uomo non è che un soffio.

13 Ascolta la mia preghiera, Signore,

porgi l'orecchio al mio grido,

non essere sordo alle mie lacrime,

poiché io sono un forestiero,

uno straniero come tutti i miei padri.

14 Distogli il tuo sguardo, che io respiri,

prima che me ne vada e più non sia.