1 Samuele 6
19 Come è possibile che Bet-Semes avesse una popolazione così grande?
Una popolazione di 50.000 non era normale per i paesini in quel periodo. Ma c'è un dubbio sul testo a questo punto, che suggerisce che forse la popolazione non era così alta, e allo stesso tempo rende difficile il compito di spiegare esattamente quello che il testo dice.
Il testo ebraico dice letteralmente, "colpì fra il popolo settanta uomini cinquantamila uomini". Il problema è che i numeri ebraici andavano scritti dal numero più alto a quello più basso, e con la parola "e" fra i numeri. Cioè, se fosse un numero, dovrebbe essere "cinquantamila uomini e settanta uomini". Ci vuole quindi qualche modo per interpretare il testo, perché non può voler dire esattamente quello che è scritto. Alcuni traducono che colpì 70 sulla popolazione di 50.000 (Nuova Riveduta, C.E.I., Nuovissima); altri che colpì 50.070 uomini (Diodati, Septuaginta); altri che colpì 70 uomini e "50.000 uomini" sarebbe un errore nella trasmissione del testo che fu inserito (Nuova Diodati, Riveduta/Luzzi, TILC, qualche manoscritto ebraico antico, Giuseppe Flavio). Quindi possiamo dire che forse in realtà la popolazione non era 50.000, anche se non possiamo essere sicuri del fatto.

19 La punizione per aver guardato dentro l'arca non era eccessiva?
La risposta semplice è, "No". Per noi l'atto di guardare dentro una scatola può sembrare banale, non grave - ma solo se non consideriamo la perfetta santità e supremazia di Dio. L'arca del patto era un simbolo della presenza di Dio fra il suo popolo, e doveva essere trattata con il massimo onore e rispetto. Aprirla per vedere quello che era dentro era come trattarla come un oggetto di curiosità e qualcosa di interessante, invece come il Signore Onnipotente di tutto l'universo. Così era l'atto più empio possibile, e meritava la punizione più severa che ci fosse. Dovrebbe farci riflettere su come noi consideriamo Dio e su come lo trattiamo nella nostra vita - e sul valore immenso del sacrificio di Gesù che è morto invece di noi per le nostre leggerezze simili.