1 Cronache 21
Chi incitò Davide a fare il censimento?
2Sam 24:1 dice che Dio incitò Davide contro il popolo, dicendogli di fare il censimento d'Israele. L'autore di Cronache usò i libri di Samuele come una delle sue fonti per la sua storia, ma a questo punto cambiò il soggetto del verbo e scrisse che Satana incitò Davide a fare il censimento d'Israele. È logicamente possibile che l'autore di Cronache ritenesse sbagliato il racconto di Samuele, che Dio incitò Davide a fare qualcosa di sbagliato, e che avesse corretto quel racconto per dare quello che lui pensava di essere l'interpretazione giusta, cioè che Satana incitò Davide. Però questa spiegazione significherebbe che l'autore di Samuele sbagliò nel suo testo, e quindi che la Bibbia non è vera. Ma c'è una spiegazione migliore, che non mette in dubbio la veracità della Bibbia, ma dà un insegnamento profondo (e forse difficile da accettare, ma vero lo stesso) sul carattere di Dio e sul suo modo di operare. Perché tutte e due le cause date per il censimento (Dio e Satana) sono giuste. L'autore di 2Samuele menzionò quella appropriata per il suo scopo, mentre l'autore di 1Cronache menzionò l'altra perché voleva insegnare una cosa diversa. Ma diversi punti di vista dello stesso evento non sono contraddizioni.
Probabilmente non è possibile fare uno schema logico per spiegare tutte le cause e tutti gli effetti del censimento sul piano spirituale, dove Dio opera fuori del tempo e dove noi abbiamo una conoscenza limitata, ma possiamo riassumere alcune delle affermazioni in 2Sam 24 e 1Cr 21 in questo modo:
Davide: Davide voleva fare un censimento, per qualche motivo sbagliato che non sappiamo - vedi il commento su 1Cr 21:7-8. Quindi Davide agì secondo la propria volontà.
Satana: voleva fare male a Israele (1Cr 21:1); quindi sapendo il desiderio di Davide lo incitò a fare il censimento per compiere il suo cattivo proposito
Dio: voleva punire Israele per qualche peccato precedente (2Sam 24:1), voleva rivelare il cuore di Davide che si ravvedeva (come in 1Cor 5:5; 1Tim 1:20) e voleva rivelare la sua scelta per il luogo del tempio (1Cr 21:28-22:1; come promesso in Dt 12:11 e altrove); quindi sapendo l'intenzione di Satana e il desiderio di Davide incitò Davide (usando Satana) a fare il censimento per compiere i suoi giusti propositi.
Quindi i due versetti non si contraddicono, ma danno spiegazioni a livelli diversi dello stesso evento. Ma i due versetti ci aiutano a capire il rapporto fra Dio e il male.
Il minimo che possiamo dire è che Dio dal male può portare il bene (come se il male fosse fuori del suo controllo, e che Dio dovesse inventarsi qualcosa di buono quando è colto impreparato dal male). Ma questo brano (ed altri) insegna di più, che Dio usa il male per compiere i suoi propositi, permettendo se non addirittura incitando che qualcuno faccia il male quando sa che aiuterà a compiere i suoi santi propositi. Lo vediamo in Giobbe, alla croce (Lu 22:22; Gv 13:2; 1Cor 2:8; At 2:23); in 2Cor 12:7-9 e forse in 1Re 22:19-23. Ci insegna anche che dietro il peccato umano, ci sono radici profonde nel campo spirituale, sia dalla parte del bene sia dalla parte del male. Siamo coinvolti in un combattimento spirituale nella nostra vita cristiana (Ef 6:10-20). Satana vuole usare noi per fare il suo lavoro, non solo per farci cadere, ma anche per danneggiare quelli che ci stanno vicino (come Davide fece danneggiando Israele). Quindi 1P 5:8.
Quello che non possiamo dire è che:
- Dio fa il male,
- Dio è responsabile per il male (Satana e noi agiamo sempre secondo la propria volontà; Dio incitò Davide ma non era responsabile per la scelta di Davide; era responsabile solo per aver incitato, che aveva un motivo buono, santo e giusto),
- Dio ci tenta a fare il male (Giac 1:13 - Dio ci prova con lo scopo di raffinare il nostro carattere, per creare un castigo giusto o un ravvedimento sincero, mentre Satana ci tenta con lo scopo di farci cadere, e siamo tentati da noi stessi Giac 1:14-15),
- noi possiamo fare il male perché Dio lo userà per fare qualcosa di buono (Rom 3:8; 6:1),
- Satana o Dio ci costringono a fare il male contro la nostra volontà; rimane colpa nostra anche se siamo provocati a fare il male dai continui suggerimenti del diavolo, perché il nostro essere naturale sceglie sempre di farlo. (L'unico modo per evitare di fare il male è quando Dio cambia il nostro desiderio, che succede quando abbiamo una nuova natura dopo la rinascita/rigenerazione.)
Per simili brani, vedi i commenti su 1Samuele 16:14; Isaia 10:5-6; Isaia 45:7; Abacuc 1:5-6.

Come possiamo spiegare i numeri nei libri delle Cronache?
Vedi il commento su 1Cronache 18:4.

Perché il censimento era un peccato?
Non si sa perché il censimento fosse sbagliato, perché la Bibbia dice che era il peccato senza dare il motivo. Non era il censimento in sé che era sbagliato: ci furono diversi censimenti ordinati ed approvati da Dio nell'AT (Num 1:2-3; 26:2). Doveva essere invece a causa del motivo per cui Davide fece il censimento, oppure il modo in cui lo fece. Per esempio, forse era perché:
* Davide pensava che il numero e l'organizzazione dell'esercito fossero importanti per avere la vittoria in battaglia, piuttosto che la guida e la potenza di Dio; oppure
* Davide fece il censimento per orgoglio, per dimostrare quanto grande e importante era; oppure
* la benedizione di Dio non poteva ridursi a mere statistiche (1Cr 21:3; 27:23); oppure
* Davide non riscosse anche la tasse come riscatto per la vita (Es 30:12); oppure
* il censimento era un'iniziativa di Davide e non di Dio, che non aveva comandato nessuna guerra.
In ogni caso, non è un errore nella Bibbia, solo che la Bibbia non ci dice sempre tutto quello che vogliamo sapere. Questo è vero di qualsiasi testo. Se non ci fosse nessuna spiegazione possibile per cui il censimento era un peccato, sarebbe un problema con la Bibbia. Invece le diverse possibili spiegazioni non sono un problema, indicano solo che abbiamo una conoscenza limitata.

12 Per quanti anni doveva durare la carestia?
Dopo il peccato del censimento, furono proposte a Davide tre punizioni: tre giorni di peste, tre mesi di fuga davanti ai nemici, e una carestia di sette anni (secondo 2Sam 24:13) o di tre anni (secondo 1Cr 21:12). Ci sono alcune possibili spiegazioni di questa differenza:
a) Il testo originale di 2Sam 24:13 diceva tre anni, e ci fu un errore quando il testo fu copiato. Infatti la Septuaginta (la traduzione dell'Antico Testamento in greco antico) riporta tre anni invece di sette, e potrebbe essere evidenza per una lettura di tre in alcuni manoscritti antichi ebraici. Per questo motivo, la C.E.I. e molte versioni moderne in altre lingue riportano tre invece di sette, basandosi sull'evidenza della Septuaginta. Dall'altra parte, se la lettura originale era sette, è facile capire perché "sette" fu messo nella traduzione greca, per conformare il testo a 1Cr 21:12 e creare tre volte tre in 2Sam 24:13.
b) Il profeta Gad andò due volte da Davide, la prima volta (affinché Davide considerasse le possibilità) dicendo sette anni e la seconda volta (per una decisione definitiva, dopo che Dio aveva ridotto la punizione) tre anni. Infatti in 2Sam 24:13 Gad chiese quello che Davide volesse, e in 1Cr 21:11-12 ordinò a Davide di scegliere, che suggerisce momenti diversi. Dall'altra parte, potrebbero essere solo due modi diversi per raccontare la stessa conversazione.
c) I sette anni si riferivano a tutto il periodo della carestia, mentre i tre anni era quando la carestia sarebbe stata più grave, essendo preceduta da due anni in cui sarebbe peggiorata e seguita da due anni in cui sarebbe migliorata. Ma in realtà non risolve la differenza, perché la questione non è quanti anni sarebbe durata la carestia, ma quanti anni disse Gad a Davide.
Di queste tre possibilità, nessuna è ovviamente la spiegazione della differenza. Ma è probabile che una sia la spiegazione giusta, anche se non so quale sia.

14 Era giusto che 70.000 Israeliti morissero per il peccato di Davide?
Ci sono tre spiegazioni di questo fatto, tutte e tre vere, alcune di cui (ma non tutte) sono anche rilevanti in casi simili nella storia e nel presente quando alcuni muoiono per la colpa di altri.
1. I 70.000 Israeliti non erano colpevoli di aver fatto il censimento, ma non erano neanche completamente innocenti davanti a Dio. Avevano commesso altri peccati, per cui meritavano di morire molto tempo prima. Era per la grazia di Dio che erano ancora vivi, e Dio non era ingiusto se li fece morire. Vedi la domanda generale, "Come si possono spiegare tutte le stragi commesse da Dio?".
2. Un principio nel modo in cui Dio creò l'umanità è la solidarietà della razza umana e dei vari raggruppamenti di persone. Quello che fa il capo o rappresentante ha un effetto su tutti gli altri, per male (come Adamo Rom 5:12-19) o per bene (come Gesù Rom 5:15-19).
3. Secondo 2Sam 24:1, Dio si era acceso d'ira contro Israele, presumibilmente per qualche peccato che la nazione aveva commesso. Il censimento era una conseguenza di quell'ira, per cui si può dire che la morte dei 70.000 Israeliti era il giudizio di Dio per quel peccato.

25 Come possiamo spiegare i numeri nei libri delle Cronache?
Vedi il commento su 1Cronache 18:4.