Giovanni 10
30 In che senso Gesù e il Padre sono uno?
Questa affermazione, presa da solo, può avere diversi significati. Ma guardando il contesto e la frase nella lingua originale, possiamo essere più precisi.
Prima di tutto, in greco "uno" è neutro, non maschile, come ci aspetteremo se Gesù volesse dire che lui e il Padre sono la stessa persona. Infatti, Gesù altrove nel Vangelo si distingue dal Padre (Gv 10:29,36; 11:41-42; 16:28; 17:1; eccetera). Gesù voleva dire invece che sono la stessa "cosa", in qualche senso.
Secondo, l'affermazione è parallela alla preghiera di Gesù in Gv 17:21-22, che i discepoli siano uno come Gesù e il Padre sono uno. In questa preghiera, "essere uno" per i discepoli deve significare "essere uniti", "avere lo stesso proposito", per cui "essere uno" per Gesù e il Padre deve avere lo stesso significato. Ma ciò non limita il significato di "essere uno" per Gesù e il Padre. Gesù pregò per un'unità di azione fra i discepoli simile all'unità di azione fra lui e il Padre, senza fare altre affermazioni sulla natura di quel rapporto. Ma possiamo concludere che "essere uno" in Gv 10:30 include almeno l'unità di proposito e azione.
Ritornando al contesto del capitolo 10, l'altra indicazione del significato dell'affermazione è la risposta dei Giudei, che presero delle pietre per lapidare Gesù, perché (secondo loro) bestemmiò: Gesù, che era un uomo, si fece Dio (Gv 10:31-33). Se i Giudei avessero inteso "siamo uno" nel senso di avere lo stesso proposito, non sarebbe stata una bestemmia. Infatti i Giudei consideravano che loro stessi avevano lo stesso proposito di Dio. Invece, volevano lapidare Gesù perché intesero l'affermazione nel senso che Gesù era la stessa natura o essenza del Padre (benché non la stessa persona), uguale al Padre. Naturalmente, era possibile che i Giudei avessero malinteso l'affermazione di Gesù. Ma in quel caso, Gesù avrebbe risposto spiegando che non voleva farsi Dio. Invece nella sua risposta ribadì questo rapporto con il Padre (Gv 10:34-38).

34 Cosa significa che gli uomini sono dèi?
Quando i Giudei accusarono Gesù di farsi Dio, pur essendo uomo, Gesù rispose citando Sal 82:6, "Io ho detto: voi siete dèi". Gesù prosegue (Gv 10:35) spiegando che Dio chiama dèi coloro ai quali il Salmo è stato rivolto, cioè ai Giudei (alcuni ritengono che sia stato rivolto ai giudici dei Giudei, ma ciò non cambia il ragionamento di Gesù), i Giudei che dovevano essere come figli dell'Altissimo (Sal 82:6), eppure morirono come tutti gli altri uomini (Salmo 82:7) a causa del giudizio per la loro ribellione. Quindi non erano dèi nello stesso senso che l'Altissimo è Dio. Se questi ribelli potevano essere chiamati dèi e figli di Dio, non poteva essere una bestemmia se Gesù si chiamò "Figlio di Dio", siccome era più grande dei ribelli in quanto il Padre l'aveva santificato e mandato nel mondo (Gv 10:36). Cioè, Gesù non affermò che gli uomini sono divini, né si mise sullo stesso livello degli uomini - era unico perché santificato e mandato dal Padre. Non dimostrò neanche la sua divinità. La sua unicità era presa per scontata in Gv 10:36, e Gesù voleva solo dimostrare di non aver bestemmiato. L'evidenza della sua natura è invece in Gv 10:37-38.