Atti 7
Abraamo veramente partì da Caran dopo la morte di suo padre?
Nel suo discorso, Stefano disse che Abraamo partì da Caran per andare in Canaan dopo la morte del padre. In Genesi invece leggiamo che suo padre Tera morì a Caran quando aveva 205 anni (Gen 11:32), e che Abraamo aveva 75 anni quando partì (12:4). Ciò significa che Tera aveva almeno 130 anni quando Abraamo nacque. Però, Genesi 11:26 dice che Tera "visse 70 anni e generò Abramo (cioè Abraamo), Naor e Aran". Anche se il modo più naturale per leggere quel versetto è che Abramo era il primogenito nato quando Tera aveva 70 anni, è possibile che Abramo fosse elencato per primo perché era il figlio più importante. Senz'altro in Cronache l'ordine dei figli nelle genealogie dipende spesso dall'importanza e non dall'ordine cronologico. In quel caso, Tera aveva 70 anni quando nacque il primogenito (Naor o Aran), e gli altri figli nacquero più tardi, Abraamo quando Tera aveva almeno 130 anni.

Per quanto tempo gli Israeliti rimasero in Egitto?
Vedi il commento su Galati 3:17.

14 Quante persone nella famiglia di Giacobbe scesero in Egitto?
Stefano disse che quando Giacobbe scese in Egitto, la sua parentela era composta da 75 persone. Però, Gen 46:26-27, Es 1:5, Dt 10:22 dicono che i discendenti di Giacobbe erano in 70. Il motivo per questa differenza è che Stefano, essendo un Ellenista (un ebreo che parlava il greco e non l'aramaico), leggeva la Septuaginta, la traduzione delle Scritture ebraiche (il nostro Antico Testamento) in greco, e non il testo ebraico. La Septuaginta a Gen 46:27, Es 1:5 dice 75 invece di 70, e Stefano riportò quella cifra. Siccome anche uno dei testi ebraici trovati fra i rotoli del mar Morto legge 75, è possibile che la Septuaginta traduca un altro testo antico, se non il testo originale e che il testo ebraico che noi abbiamo abbia un errore di copiatura in questi versetti.
Però, sembra che il testo ebraico e la Septuaginta abbiano contato i discendenti in modo diverso, e che tutti e due siano giusti. Infatti, il testo ebraico di Gen 46:27 dice, "I figli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta", mentre la Septuaginta dice, "I figli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano nove. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settantacinque". Quindi la Septuaginta include alcuni discendenti di Giuseppe. Se inoltre la Septuaginta non contò Giacobbe e sua moglie (come il testo ebraico fece), arriviamo a 75, e non c'è una contraddizione fra le due cifre. Alternativamente, la Septuaginta conta solo i tre nipoti e due bisnipoti di Giuseppe che sono elencati in Gen 46:20 nella Septuaginta; forse gli altri dei nove discendenti (di cui alcuni sono elencati a Num 26:28-37) erano già morti.

16 Chi comprò il sepolcro a Sichem dove Giacobbe fu deposto?
Stefano disse che Giacobbe, quando morì, fu portato da Egitto a Sichem, dove fu messo nel sepolcro che Abraamo aveva comprato dai figli di Emmor. Però, Gen 33:18-20; Giosuè 24:32 dicono che Giacobbe aveva comprato quel campo. Abraamo invece comprò una grotta a Macpela per seppellire Sara (Gen 23).
Una possibile soluzione è che il campo fu comprato sia da Abraamo sia da Giacobbe. Quando Abraamo entrò in Canaan, il primo luogo in cui si fermò era Sichem, dove Dio gli apparve e Abraamo costruì un altare (Gen 12:6-7). È possibile che Abraamo abbia allora comprato il campo, per metterci l'altare. Però Abraamo non rimase a Sichem, e decenni dopo Giacobbe, benché il proprietario legale (in quanto erede di Abraamo), non poteva rivendicare il suo diritto (forse qualcun altro aveva cominciato ad usare il campo vuoto), e dovette ricomprare il campo. Una soluzione simile è che Abraamo non comprò il campo all'inizio, ma che Giacobbe lo comprò nel nome di Abraamo, che era anche vivo. Così in un senso il campo fu comprato da Abraamo (come in Atti) e in un senso da Giacobbe (come in Genesi e Giosuè).
Un'alternativa è che Abraamo comprò due sepolcri, uno a Macpela (raccontato in Genesi) e uno a Sichem (non raccontato in Genesi, ma in Atti 7:16). Però, non comprò il campo del sepolcro, e anni dopo Giacobbe decise di comprare quel campo. Infatti Gen 33:19 non dice che Giacobbe comprò il sepolcro.
Un'altra possibile soluzione è che semplicemente Stefano si era confuso e sbagliò. Luca però scrisse accuratamente quello che Stefano disse. Ciò non smentirebbe l'affidabilità della Bibbia, perché la Bibbia è vera nel senso che racconta quello che fu detto, anche se quello che fu detto era falso. Se invece Luca avesse cambiato il discorso di Stefano, anche quando Stefano sbagliava, non sarebbe stato un racconto veritiero. Questa soluzione è anche possibile per gli altri brani difficili in Atti 7, ma non è necessaria.