Genesi 25-2925,1 Abramo prese un'altra moglie: essa aveva nome Chetura. 2 Essa gli partorì Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach. 3 Ioksan generò Saba e Dedan e i figli di Dedan furono gli Asurim, i Letusim e i Leummim. 4 I figli di Madian furono Efa, Efer, Enoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi sono i figli di Chetura. 5 Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco. 6 Quanto invece ai figli delle concubine, che Abramo aveva avute, diede loro doni e, mentre era ancora in vita, li licenziò, mandandoli lontano da Isacco suo figlio, verso il levante, nella regione orientale. 7 La durata della vita di Abramo fu di centosettantacinque anni. 8 Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati. 9 Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Zocar, l'Hittita, di fronte a Mamre. 10 È appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11 Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi. 12 Questa è la discendenza di Ismaele, figlio di Abramo, che gli aveva partorito Agar l'Egiziana, schiava di Sara. 13 Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, con il loro elenco in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl, Mibsam, 14 Misma, Duma, Massa, 15 Adad, Tema, Ietur, Nafis e Kedma. 16 Questi sono gli Ismaeliti e questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici principi delle rispettive tribù. 17 La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi morì e si riunì ai suoi antenati. 18 Egli abitò da Avìla fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli. 19 Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 21 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo». 24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero. 27 I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende. 28 Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. 29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. 30 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. 31 Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura». 32 Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?». 33 Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. 34 Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. 26,1 Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei. 2 Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò. 3 Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. 4 Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza; 5 per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi». 6 Così Isacco dimorò in Gerar. 7 Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «È mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «È mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto. 8 Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 9 Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: È mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!». 10 Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». 11 Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!». 12 Poi Isacco fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13 E l'uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 14 possedeva greggi di piccolo e di grosso bestiame e numerosi schiavi e i Filistei cominciarono ad invidiarlo. 15 Tutti i pozzi che avevano scavati i servi di suo padre ai tempi del padre Abramo, i Filistei li avevano turati riempiendoli di terra. 16 Abimèlech disse ad Isacco: «Vàttene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». 17 Isacco andò via di là, si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì. 18 Isacco tornò a scavare i pozzi d'acqua, che avevano scavati i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 19 I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20 Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra!». Allora egli chiamò Esech il pozzo, perché quelli avevano litigato con lui. 21 Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22 Allora si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese». 23 Di là andò a Bersabea. 24 E in quella notte gli apparve il Signore e disse: «Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere perché io sono con te. Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo». 25 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore; lì piantò la tenda. E i servi di Isacco scavarono un pozzo. 26 Intanto Abimèlech da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzat, suo amico, e Picol, capo del suo esercito. 27 Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?». 28 Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un'alleanza con te: 29 tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non il bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore». 30 Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 31 Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. 32 Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l'acqua». 33 Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi. 34 Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. 35 Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca. 27,1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». 2 Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 3 Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. 4 Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire». 5 Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 6 Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: 7 Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte. 8 Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: 9 Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. 10 Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte». 11 Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. 12 Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione». 13 Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti». 14 Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. 15 Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; 16 con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 17 Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato. 18 Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». 19 Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». 20 Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti». 21 Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». 22 Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». 23 Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. 24 Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». 25 Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 26 Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». 27 Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: «Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto. 28 Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto. 29 Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!». 30 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. 31 Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica». 32 Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù». 33 Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà». 34 Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». 35 Rispose: «È venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione». 36 Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?». 37 Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?». 38 Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. 39 Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: «Ecco, lungi dalle terre grasse sarà la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto. 40 Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo». 41 Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe». 42 Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti. 43 Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. 44 Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; 45 finché si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?». 46 Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?». 28,1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: «Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan. 2 Su, va' in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre. 3 Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli. 4 Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo». 5 Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. 6 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: «Non devi prender moglie tra le Cananee». 7 Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram. 8 Esaù comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9 Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt. 10 Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 11 Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. 12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». 16 Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». 17 Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». 18 Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. 19 E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. 20 Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 21 se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. 22 Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima». 29,1 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli orientali. 2 Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3 Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo. 4 Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?». Risposero: «Siamo di Carran». 5 Disse loro: «Conoscete Làbano, figlio di Nacor?». Risposero: «Lo conosciamo». 6 Disse loro: «Sta bene?». Risposero: «Sì; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge». 7 Riprese: «Eccoci ancora in pieno giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate a pascolare!». 8 Risposero: «Non possiamo, finché non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge». 9 Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché era una pastorella. 10 Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. 11 Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. 12 Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre. 13 Quando Làbano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende. 14 Allora Làbano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!». Così dimorò presso di lui per un mese. 15 Poi Làbano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario». 16 Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. 17 Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, 18 perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». 19 Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me». 20 Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. 21 Poi Giacobbe disse a Làbano: «Dammi la mia sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei». 22 Allora Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. 23 Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a lei. 24 Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figlia Lia, come schiava. 25 Quando fu mattina... ecco era Lia! Allora Giacobbe disse a Làbano: «Che mi hai fatto? Non è forse per Rachele che sono stato al tuo servizio? Perché mi hai ingannato?». 26 Rispose Làbano: «Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima della maggiore. 27 Finisci questa settimana nuziale, poi ti darò anche quest'altra per il servizio che tu presterai presso di me per altri sette anni». 28 Giacobbe fece così: terminò la settimana nuziale e allora Làbano gli diede in moglie la figlia Rachele. 29 Làbano diede alla figlia Rachele la propria schiava Bila, come schiava. 30 Egli si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni. 31 Ora il Signore, vedendo che Lia veniva trascurata, la rese feconda, mentre Rachele rimaneva sterile. 32 Così Lia concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «Il Signore ha visto la mia umiliazione; certo, ora mio marito mi amerà». 33 Poi concepì ancora un figlio e disse: «Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo». E lo chiamò Simeone. 34 Poi concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta mio marito mi si affezionerà, perché gli ho partorito tre figli». Per questo lo chiamò Levi. 35 Concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta loderò il Signore». Per questo lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere figli. | Genesi 25-29Morte di Abraamo 1Cr 1:32-33 (Ge 35:28-29; 49:29-33) 25,1 Poi Abraamo prese un'altra moglie, di nome Chetura. 2 Questa gli partorì Zimran, Iocsan, Medan, Madian, Isbac e Suac. 3 Iocsan generò Seba e Dedan. I figli di Dedan furono gli Assurim, i Letusim e i Leummim. 4 E i figli di Madian furono Efa, Efer, Anoc, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figli di Chetura. 5 Abraamo diede tutto ciò che possedeva a Isacco; 6 ma ai figli delle sue concubine fece dei doni e, mentre era ancora in vita, li mandò lontano da suo figlio Isacco, verso levante, nella terra d'Oriente. 7 La durata della vita di Abraamo fu di centossettantacinque anni. 8 Poi Abraamo spirò in prospera vecchiaia, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo. 9 Isacco e Ismaele, suoi figli, lo seppellirono nella grotta di Macpela nel campo di Efron, figlio di Soar, l'Ittita, di fronte a Mamre: 10 campo che Abraamo aveva comprato dai figli di Chet. Lì furono sepolti Abraamo e sua moglie Sara. 11 Dopo la morte di Abraamo, Dio benedisse suo figlio Isacco; e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi. Discendenti d'Ismaele 1Cr 1:28-31 (Ge 17:20; 21:17-21) 12 Or questi sono i discendenti d'Ismaele, figlio di Abraamo, che Agar, l'Egiziana, serva di Sara, aveva partorito ad Abraamo. 13 Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, secondo le loro generazioni: Nebaiot, il primogenito d'Ismaele; poi Chedar, Adbeel, Mibsam, 14 Misma, Duma, Massa, 15 Adad, Tema, Ietur, Nafis e Chedma. 16 Questi sono i figli d'Ismaele e questi i loro nomi, secondo i loro villaggi e i loro accampamenti. Furono i dodici capi dei loro popoli. 17 Gli anni della vita d'Ismaele furono centotrentasette; poi morì, e fu riunito al suo popolo. 18 I suoi figli abitarono da Avila fino a Sur, che è di fronte all'Egitto, andando verso l'Assiria. Egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli. Discendenti d'Isacco Ro 9:10-13 (Ge 38:27-30) 19 Questi sono i discendenti d'Isacco, figlio di Abraamo. 20 Abraamo generò Isacco; Isacco aveva quarant'anni quando prese per moglie Rebecca, figlia di Betuel, l'Arameo di Paddan-Aram, e sorella di Labano, l'Arameo. 21 Isacco implorò il SIGNORE per sua moglie Rebecca, perché ella era sterile. Il SIGNORE l'esaudì e Rebecca, sua moglie, concepì. 22 I bambini si urtavano nel suo grembo ed ella disse: «Se così è, perché vivo?» E andò a consultare il SIGNORE. 23 Il SIGNORE le disse: «Due nazioni sono nel tuo grembo e due popoli separati usciranno dal tuo seno. Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore». 24 Quando venne per lei il tempo di partorire, ecco che lei aveva due gemelli nel grembo. 25 Il primo che nacque era rosso e peloso come un mantello di pelo. Così fu chiamato Esaù. 26 Dopo nacque suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù e fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando Rebecca li partorì. Esaù vende il suo diritto di primogenitura Eb 12:16-17 27 I due bambini crebbero; Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo che se ne stava nelle tende. 28 Isacco amava Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto. Rebecca invece amava Giacobbe. 29 Or mentre Giacobbe faceva cuocere una minestra, Esaù sopraggiunse dai campi, tutto stanco. 30 Esaù disse a Giacobbe: «Dammi per favore da mangiare un po' di questa minestra rossa, perché sono stanco». Perciò fu chiamato Edom. 31 Giacobbe gli rispose: «Vendimi prima di tutto la tua primogenitura». 32 Esaù disse: «Ecco, io sto morendo; a che mi serve la primogenitura?» 33 Giacobbe disse: «Prima, giuramelo». Esaù glielo giurò e vendette la sua primogenitura a Giacobbe. 34 Allora Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Egli mangiò e bevve; poi si alzò, e se ne andò. Fu in questo modo che Esaù disprezzò la primogenitura. Isacco nel paese dei Filistei Ge 28:13-15 (Ge 12:10-20; 20) 26,1 Nel paese ci fu una carestia, oltre la prima che c'era già stata ai tempi di Abraamo, e Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. 2 Il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre. 4 Moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e darò alla tua discendenza tutti questi paesi; tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, 5 perché Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato: i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». 6 Così Isacco rimase a Gherar. 7 Quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie». «Non vorrei», egli pensava, «che la gente del luogo mi uccida, a causa di Rebecca». Infatti lei era di bell'aspetto. 8 Mentre era là da molto tempo, avvenne che Abimelec, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide che Isacco scherzava con Rebecca sua moglie. 9 Allora Abimelec chiamò Isacco e gli disse: «Certo, costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: "È mia sorella"?» Isacco rispose: «Perché dicevo: "Non vorrei essere messo a morte a causa di lei"». 10 E Abimelec: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa». 11 E Abimelec diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chiunque toccherà quest'uomo o sua moglie sia messo a morte». (Sl 112:1-3; Ge 21:22-34) Pr 16:7; Mt 5:5 12 Isacco seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; il SIGNORE lo benedisse. 13 Quest'uomo divenne grande, andò crescendo sempre più, finché diventò ricchissimo: 14 fu padrone di greggi di pecore, di mandrie di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano. 15 Perciò turarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abraamo suo padre, 16 e Abimelec disse ad Isacco: «Vattene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi». 17 Isacco allora partì di là, s'accampò nella valle di Gherar e vi si stabilì. 18 Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua, che erano stati scavati al tempo di suo padre Abraamo, e che i Filistei avevano turato dopo la morte di Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con cui li aveva chiamati suo padre. 19 I servi d'Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo d'acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori d'Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra». Così egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano litigato con lui. 21 Poi i servi scavarono un altro pozzo e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna. 22 Allora egli partì di là e scavò un altro pozzo, per il quale quelli non litigarono. Ed egli lo chiamò Recobot, perché disse: «Ora il SIGNORE ci ha dato spazio libero e noi prospereremo nel paese». 23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 Il SIGNORE gli apparve quella stessa notte e gli disse: «Io sono il Dio di Abraamo tuo padre; non temere, perché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del mio servo Abraamo». 25 In quel luogo egli costruì un altare, invocò il nome del SIGNORE e vi piantò la sua tenda. E i servi d'Isacco vi scavarono un pozzo. 26 Abimelec partì da Gherar e andò da lui con Auzat, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. 27 Isacco disse loro: «Perché venite da me, visto che mi odiate e mi avete mandato via dal vostro paese?» 28 Quelli risposero: «Noi abbiamo chiaramente visto che il SIGNORE è con te; e abbiamo detto: "Si faccia ora un giuramento tra di noi", cioè fra te e noi, e facciamo un'alleanza con te. 29 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato, e non ti abbiamo fatto altro che del bene e t'abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dal SIGNORE». 30 E Isacco fece loro un banchetto, ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina seguente si alzarono di buon'ora e si prestarono giuramento reciprocamente. Poi Isacco li congedò e quelli si separarono da lui in pace. 32 Quello stesso giorno, i servi d'Isacco gli vennero a dare notizia del pozzo che avevano scavato, dicendogli: «Abbiamo trovato dell'acqua». 33 Ed egli lo chiamò Siba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba fino ad oggi. Ge 27:46-28:9 34 Or Esaù, all'età di quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri, l'Ittita, e Basmat, figlia di Elon, l'Ittita. 35 Esse furono causa di profonda amarezza per Isacco e per Rebecca. Giacobbe benedetto al posto di Esaù Ge 25:21-34 (Eb 11:20; 12:16-17) Ge 48:14, 17-20 27,1 Isacco era invecchiato e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più. Allora egli chiamò Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse: «Figlio mio!» 2 Quello rispose: «Eccomi!» E Isacco: «Ecco, io sono vecchio e non so il giorno della mia morte. 3 Ora prendi, ti prego, le tue armi, le tue frecce e il tuo arco, va' fuori nei campi e prendimi un po' di selvaggina. 4 Poi preparami una pietanza saporita, di quelle che mi piacciono; portamela perché io la mangi e ti benedica prima che io muoia». 5 Rebecca stava ad ascoltare mentre Isacco parlava a suo figlio Esaù. Ed Esaù se ne andò nei campi per cacciare della selvaggina e portarla a suo padre. 6 Rebecca parlò a suo figlio Giacobbe e gli disse: «Ho udito tuo padre che parlava con tuo fratello Esaù, e gli diceva: 7 "Portami un po' di selvaggina e fammi una pietanza saporita perché io la mangi e ti benedica davanti al SIGNORE, prima che io muoia". 8 Ora, figlio mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello che ti comando. 9 Va' al gregge e prendimi due buoni capretti e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. 10 Tu la porterai a tuo padre, perché la mangi e così ti benedica prima che egli muoia». 11 Giacobbe disse a Rebecca sua madre: «Mio fratello Esaù è peloso, e io no. 12 Può darsi che mio padre mi tasti e mi consideri un impostore e mi attirerò addosso una maledizione invece di una benedizione». 13 Sua madre gli rispose: «Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci pure alla mia voce e va' a prendermi i capretti». 14 Egli dunque andò a prenderli e li portò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui. 15 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù, suo figlio maggiore, i quali erano in casa presso di lei, e li fece indossare a Giacobbe suo figlio minore; 16 con le pelli dei capretti gli coprì le mani e il collo, che erano senza peli. 17 Poi mise in mano a suo figlio Giacobbe la pietanza saporita e il pane che aveva preparato. 18 Egli andò da suo padre e gli disse: «Padre mio!» Isacco rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?» 19 Giacobbe disse a suo padre: «Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Àlzati, ti prego, mettiti a sedere e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». 20 Isacco disse a suo figlio: «Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?» E quello rispose: «Perché il SIGNORE, il tuo Dio, l'ha fatta venire sulla mia via». 21 Allora Isacco disse a Giacobbe: «Avvicìnati, figlio mio, e lascia che io ti tasti, per sapere se sei proprio mio figlio Esaù, o no». 22 Giacobbe s'avvicinò a suo padre Isacco; e, come questi lo ebbe tastato, disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani d'Esaù». 23 Non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di suo fratello Esaù, e lo benedisse. 24 Disse: «Tu sei proprio mio figlio Esaù?» Egli rispose: «Sì». 25 E Isacco gli disse: «Portami da mangiare la selvaggina di mio figlio, e io ti benedirò». Giacobbe gliene servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve. 26 Poi suo padre Isacco gli disse: «Ora avvicìnati e baciami, figlio mio». 27 Egli s'avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l'odore dei vestiti, e lo benedisse dicendo: «Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che il SIGNORE ha benedetto. 28 Dio ti conceda la rugiada del cielo, la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino. 29 Ti servano i popoli e le nazioni s'inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli e i figli di tua madre s'inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!» 30 Appena Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe se ne fu andato dalla presenza di suo padre Isacco, Esaù suo fratello giunse dalla caccia. 31 Anch'egli preparò una pietanza saporita, la portò a suo padre e gli disse: «Si alzi mio padre, e mangi della selvaggina di suo figlio, perché mi benedica». 32 Suo padre Isacco gli disse: «Chi sei tu?» Ed egli rispose: «Sono Esaù, tuo figlio primogenito». 33 Isacco fu preso da un tremito fortissimo e disse: «E allora, chi è colui che ha preso della selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, e l'ho benedetto; e benedetto egli sarà». 34 Quando Esaù udì le parole di suo padre, emise un grido forte e amarissimo. Poi disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio». 35 Isacco rispose: «Tuo fratello è venuto con inganno e si è preso la tua benedizione». 36 Ed Esaù: «Non è forse a ragione che egli è stato chiamato Giacobbe? Mi ha già soppiantato due volte: mi tolse la mia primogenitura, ed ecco che ora mi ha tolto la mia benedizione». Poi aggiunse: «Non hai serbato qualche benedizione per me?» 37 Isacco rispose e disse a Esaù: «Io l'ho costituito tuo padrone, gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi e l'ho provveduto di frumento e di vino; che potrei dunque fare per te, figlio mio?» 38 Allora Esaù disse a suo padre: «Hai tu questa sola benedizione, padre mio? Benedici anche me, padre mio!» Quindi Esaù alzò la voce e pianse. 39 Suo padre Isacco rispose e gli disse: «Ecco, la tua dimora sarà priva della fertilità della terra e della rugiada che scende dal cielo. 40 Tu vivrai della tua spada, e sarai servo di tuo fratello; ma avverrà che, conducendo una vita errante, tu spezzerai il suo giogo dal tuo collo». 1Gv 3:15; Pr 18:19; Ge 28:1-10 41 Esaù odiava Giacobbe, a causa della benedizione datagli da suo padre, e disse in cuor suo: «I giorni del lutto di mio padre si avvicinano, allora ucciderò mio fratello Giacobbe». 42 Furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, e lei mandò a chiamare Giacobbe, suo figlio minore, e gli disse: «Esaù, tuo fratello, vuole vendicarsi e ucciderti. 43 Ora, figlio mio, ubbidisci alla mia voce; lèvati e fuggi a Caran da mio fratello Labano, 44 rimani laggiù, finché il furore di tuo fratello sia passato, 45 finché l'ira di tuo fratello si sia stornata da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto. Allora io manderò a farti ritornare da laggiù. Perché dovrei essere privata di voi due in uno stesso giorno?» 46 Rebecca disse a Isacco: «Sono disgustata a causa di queste donne ittite. Se Giacobbe prende in moglie, tra le Ittite, tra le abitanti del paese, una come quelle, che mi giova la vita?» Fuga di Giacobbe in Mesopotamia; visione della scala Ge 27:41-46; 24:1-10 28,1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest'ordine: «Non prendere moglie tra le donne di Canaan. 2 Parti, va' a Paddan-Aram, alla casa di Betuel, padre di tua madre, e prendi moglie là, tra le figlie di Labano, fratello di tua madre. 3 Il Dio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un'assemblea di popoli, 4 e ti dia la benedizione di Abraamo: a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei andato peregrinando, che Dio donò ad Abraamo». 5 Isacco fece partire Giacobbe, il quale andò a Paddan-Aram da Labano, figlio di Betuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. Ge 26:34-35; 36:1-5 6 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato a Paddan-Aram perché vi prendesse moglie e che, benedicendolo, gli aveva dato quest'ordine: «Non prendere moglie tra le donne di Canaan», 7 e che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre ed era andato a Paddan-Aram. 8 Esaù comprese che le donne di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. 9 Allora andò da Ismaele, e prese per moglie, oltre quelle che aveva già, Maalat, figlia d'Ismaele, figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot. Os 12:13 (Ge 35:1-15; Gv 1:51) Ro 5:20 10 Giacobbe partì da Beer-Sceba e andò verso Caran. 11 Giunse ad un certo luogo e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, se la mise per capezzale e lì si coricò. 12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala. 13 Il SIGNORE stava al di sopra di essa e gli disse: «Io sono il SIGNORE, il Dio di Abraamo tuo padre e il Dio d'Isacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza. 14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a meridione, e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza. 15 Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai e ti ricondurrò in questo paese, perché io non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto». 16 Quando Giacobbe si svegliò dal sonno, disse: «Certo, il SIGNORE è in questo luogo e io non lo sapevo!» 17 Ebbe paura e disse: «Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!» 18 Giacobbe si alzò la mattina di buon'ora, prese la pietra che aveva messa come capezzale, la pose come pietra commemorativa e vi versò sopra dell'olio. 19 E chiamò quel luogo Betel; mentre prima di allora il nome della città era Luz. 20 Giacobbe fece un voto, dicendo: «Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, 21 e se ritorno sano e salvo alla casa di mio padre, il SIGNORE sarà il mio Dio 22 e questa pietra, che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; di tutto quello che tu mi darai, io certamente ti darò la decima». Giacobbe a Caran Ge 24:10-32; Es 2:15-21 29,1 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali. 2 Egli vide nei campi un pozzo e tre greggi di pecore, accovacciate lì vicino; a quel pozzo infatti si abbeveravano le greggi; ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3 Dopo che tutte le greggi si erano radunate là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo, abbeveravano le pecore, poi rimettevano la pietra al suo posto, sulla bocca del pozzo. 4 Giacobbe disse ai pastori: «Fratelli miei, di dove siete?» Quelli risposero: «Siamo di Caran». 5 Egli disse loro: «Conoscete Labano, figlio di Naor?» Ed essi: «Lo conosciamo». 6 Egli disse loro: «Sta bene?» Quelli risposero: «Sta bene; ecco Rachele, sua figlia, che viene con le pecore». 7 Egli disse: «Ecco, è ancora pieno giorno, e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e portatele al pascolo». 8 Quelli risposero: «Non possiamo, finché non siano radunate tutte le greggi; allora si rotola la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveriamo le pecore». 9 Mentre egli parlava ancora con loro, giunse Rachele con le pecore di suo padre; perché era lei che le portava al pascolo. 10 Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano, fratello di sua madre, si avvicinò, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e abbeverò il gregge di Labano, fratello di sua madre. 11 Poi Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce e pianse. 12 Giacobbe fece sapere a Rachele che egli era parente del padre di lei, e che era figlio di Rebecca. Ed ella corse a dirlo a suo padre. 13 Appena Labano ebbe udito le notizie di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro, l'abbracciò, lo baciò, e lo condusse a casa sua. Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose; 14 e Labano gli disse: «Tu sei proprio mie ossa e mia carne!» Così abitò presso di lui per un mese. Lea e Rachele Os 12:13; Gc 14:10-13 15 Poi Labano disse a Giacobbe: «Perché sei mio parente devi forse servirmi per nulla? Dimmi quale dev'essere il tuo salario». 16 Or Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea e la minore Rachele. 17 Lea aveva gli occhi delicati, ma Rachele era avvenente e di bell'aspetto. 18 Giacobbe amava Rachele e disse a Labano: «Io ti servirò sette anni, per Rachele tua figlia minore». 19 Labano rispose: «È meglio che io la dia a te piuttosto che a un altro uomo; resta con me». 20 Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, a causa del suo amore per lei. 21 Poi Giacobbe disse a Labano: «Dammi mia moglie, perché il mio tempo è compiuto, e io andrò da lei». 22 Allora Labano radunò tutta la gente del luogo e fece un banchetto. 23 Ma, la sera, prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, il quale si unì a lei. 24 Labano diede la sua serva Zilpa per serva a Lea, sua figlia. 25 L'indomani mattina ecco che era Lea! Giacobbe disse a Labano: «Che mi hai fatto? Non è per Rachele che ti ho servito? Perché mi hai ingannato?» 26 Labano rispose: «Non è usanza da noi dare la minore prima della maggiore. Finisci la settimana nuziale con questa 27 e ti daremo anche l'altra, per il servizio che presterai da me per altri sette anni». 28 Giacobbe fece così, e finì la settimana di quello sposalizio; poi Labano gli diede in moglie sua figlia Rachele. 29 Labano diede la sua serva Bila per serva a Rachele, sua figlia. 30 Giacobbe si unì pure a Rachele, e amò Rachele più di Lea, e servì Labano per altri sette anni. I figli di Giacobbe Sl 127:3; Ge 49:1-12 31 Il SIGNORE, vedendo che Lea era odiata, la rese feconda; ma Rachele era sterile. 32 Lea concepì, partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «Il SIGNORE ha visto la mia afflizione; ora mio marito mi amerà». 33 Poi concepì di nuovo e partorì un figlio, e disse: «Il SIGNORE ha udito che io ero odiata, e mi ha dato anche questo figlio». E lo chiamò Simeone. 34 Concepì di nuovo e partorì un figlio, e disse: «Questa volta mio marito sarà ben unito a me, perché gli ho partorito tre figli». Per questo fu chiamato Levi. 35 E concepì di nuovo, partorì un figlio e disse: «Questa volta celebrerò il SIGNORE». Perciò lo chiamò Giuda. Poi cessò d'aver figli. | Genesi 25-29I figli di Keurah 25,1 Poi Abrahamo prese un'altra moglie, di nome Keturah. 2 E questa gli partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Ishbak e Shuah. 3 Jokshan generò Sceba e Dedan. I figli di Dedan furono gli Asshurim, i Letuscim e i Leummim. 4 I figli di Madian furono Efah, Efer, Hanok, Abidah ed Eldaah. Tutti questi furono i figli di Keturah. 5 E Abrahamo diede tutto ciò che possedeva a Isacco; 6 ma ai figli che Abrahamo aveva avuto dalle concubine fece dei doni e, mentre era ancora in vita, li mandò lontano da suo figlio Isacco, verso est, in un paese d'oriente. Morte di Abrahamo 7 Or questi sono gli anni della vita di Abrahamo che egli visse: centosettantacinque anni. 8 Poi Abrahamo spirò e morì in prospera vecchiaia, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo. 9 E i suoi figli Isacco e Ismaele lo seppellirono nella spelonca di Makpelah nel campo di Efron, figlio di Zohar lo Hitteo, che è di fronte a Mamre, 10 il campo che Abrahamo aveva comprato dai figli di Heth. Là furono sepolti Abrahamo e Sara sua moglie. 11 Dopo la morte di Abrahamo, DIO benedisse suo figlio Isacco; e Isacco dimorò presso il pozzo di Lahai-Roi. I discendenti di Ismaele 12 Ora questi sono i discendenti di Ismaele, figlio di Abrahamo, che Agar l'egiziana, serva di Sara, aveva partorito ad Abrahamo. 13 Questi sono i nomi dei figli di Ismaele, secondo i nomi delle loro generazioni: Nebajoth, il primogenito di Ismaele; poi Kedar, Adbeel, Mibsam, 14 Mishma, Dumah, Massa, 15 Hadar, Tema, Jetur, Nafish e Kedemah. 16 Questi sono i figli di Ismaele e questi i loro nomi, secondo i loro villaggi e i loro accampamenti. Essi furono i dodici principi delle loro rispettive nazioni. 17 Or questi sono gli anni della vita di Ismaele: centotrentasette anni; poi egli spirò e morì, e fu riunito al suo popolo. 18 (E i suoi figli abitarono da Havilah fino a Shur, che è ad est dell'Egitto, in direzione dell'Assiria). Egli si stabilì in presenza di tutti i suoi fratelli. Nascita di Esaù e di Giacobbe 19 Questi sono i discendenti di Isacco, figlio di Abrahamo. 20 Abrahamo generò Isacco; e Isacco aveva quarant'anni quando prese in moglie Rebecca, figlia di Bethuel, l'Arameo di Paddan-Aran e sorella di Labano l'Arameo. 21 Isacco supplicò l'Eterno per sua moglie, perché ella era sterile. L'Eterno lo esaudì, e Rebecca, sua moglie, concepì. 22 Ma i bambini si spingevano l'un l'altro nel suo grembo; ed ella disse: «Se è così (che l'Eterno ha risposto), perché mi trovo io in queste condizioni?». Così andò a consultare l'Eterno. 23 E l'Eterno le disse: «Due nazioni sono nel tuo grembo, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore». 24 Quando venne per lei il tempo di partorire, ecco che ella aveva in grembo due gemelli. 25 E il primo che uscì fuori era rosso; egli era tutto quanto come un mantello peloso; così lo chiamarono Esaù. 26 Dopo uscì suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; così lo chiamarono Giacobbe. Or Isacco aveva settant'anni quando Rebecca li partorì. Esaù vende la sua primogenitura 27 I due fanciulli crebbero ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che viveva nelle tende. 28 Or Isacco amava Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto; Rebecca invece amava Giacobbe. 29 Una volta che Giacobbe si cucinò una zuppa, Esaù giunse dai campi tutto stanco. 30 Ed Esaù disse a Giacobbe: «Per favore, lasciami mangiare un po' di questa zuppa rossa, perché sono stanco». Per questo fu chiamato Edom. 31 Ma Giacobbe gli rispose: «Vendimi prima la tua primogenitura». 32 Esaù disse: «Ecco io sto per morire; che mi giova la primogenitura?». 33 Allora Giacobbe disse: «Prima, giuramelo». Ed Esaù glielo giurò e vendette la sua primogenitura a Giacobbe. 34 Quindi Giacobbe diede a Esaù del pane e della zuppa di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la sua primogenitura. Le promesse di Dio a Isacco. Isacco si ferma a Gherar 26,1 Or ci fu una carestia nel paese, oltre la precedente carestia che c'era stata ai tempi di Abrahamo. Poi Isacco andò da Abimelek, re dei Filistei a Gherar. 2 Allora l'Eterno gli apparve e gli disse: «Non scendere in Egitto; rimani nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre, 4 e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo; darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, 5 perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». 6 Così Isacco dimorò in Gherar. 7 Quando la gente del luogo gli faceva domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie», poiché pensava: «Gli uomini del luogo potrebbero uccidermi a motivo di Rebecca, perché ella è di bell'aspetto». 8 Quando aveva già trascorso parecchio tempo in quel luogo, ad Abimelek, re dei Filistei, capitò di guardare dalla finestra e vide Isacco che accarezzava Rebecca sua moglie. 9 Allora Abimelek chiamò Isacco e gli disse: «Certamente costei è tua moglie; come mai hai tu detto: "È mia sorella"?». Isacco rispose: «Perché dicevo: "Non vorrei morire a motivo di lei"». 10 Abimelek disse: «Che cos'è questo che ci hai fatto? Qualcuno del popolo avrebbe potuto facilmente coricarsi con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa». 11 Così Abimelek diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chiunque tocca quest'uomo o sua moglie sarà senz'altro messo a morte». 12 Isacco seminò in quel paese e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse. 13 Quest'uomo divenne grande e continuò a crescere fino a divenire straordinariamente grande. 14 Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono, 15 perciò i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre. 16 Allora Abimelek disse a Isacco: «Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi». 17 Così Isacco se ne andò di là e si accampò nella valle di Gherar, e là dimorò. 18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi di acqua che erano stati scavati al tempo di Abrahamo suo padre, e che i Filistei avevano turati dopo la morte di Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che aveva loro posto suo padre. 19 Poi i servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d'Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra». Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano conteso con lui. 21 I servi scavarono quindi un altro pozzo, ma quelli altercarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitnah. 22 Allora egli se ne andò di là e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth, perché egli disse: «Ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese». Dio rinnova le sue promesse a Isacco 23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 E l'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: «Io sono il DIO di Abrahamo tuo padre; non temere, perché io sono con te; ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abrahamo mio servo». 25 Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome dell'Eterno, e vi piantò la sua tenda. Là i servi di Isacco scavarono un pozzo. Alleanza con Abimelek 26 Poi Abimelek da Gherar andò da lui con Ahuzzath, suo amico e con Pikol, capo del suo esercito. 27 E Isacco disse loro: «Perché siete venuti da me, dal momento che mi odiate e mi avete allontanato da voi?». 28 Allora essi risposero: «Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te. Così abbiamo detto: "Si faccia ora un giuramento fra di noi, fra noi e te, e facciamo un'alleanza con te": 29 e cioè, che tu non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora il benedetto dell'Eterno». 30 Così Isacco imbandì per loro un convito ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina dopo si alzarono presto e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò e quelli se ne andarono da lui in pace. 32 Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che avevano scavato dicendogli: «Abbiamo trovato dell'acqua». 33 Ed egli lo chiamò Scibah. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi. Matrimonio di Esaù. Giacobbe benedetto al posto di Esaù 34 Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese per moglie Judith, figlia di Beeri, lo Hitteo e Basemath, figlia di Elon, lo Hitteo. Esse furono causa di profonda amarezza a Isacco e Rebecca. 27,1 Or avvenne che, quando Isacco era divenuto vecchio e i suoi occhi erano così deboli che non vedeva più, egli chiamò Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse: «Figlio mio!». 2 Egli disse: «Eccomi!». Allora Isacco disse: «Ecco, io sono vecchio e non conosco il giorno della mia morte. 3 Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, esci fuori nei campi e prendi per me della selvaggina; 4 poi preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono, e portamela, perché io ne mangi e l'anima mia ti benedica prima che io muoia». 5 Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava a Esaù suo figlio. Così Esaù andò nei campi a cacciare selvaggina per portarla a suo padre. 6 Allora Rebecca parlò a Giacobbe suo figlio e gli disse: «Ecco, io ho udito tuo padre che parlava a Esaù tuo fratello e gli diceva: 7 "Portami della selvaggina e preparami una pietanza saporita, perché io ne mangi e ti benedica alla presenza dell'Eterno, prima che io muoia". 8 Or dunque, figlio mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello che io ti comando. 9 Va' ora al gregge e portami due bei capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. 10 Poi tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire». 11 Giacobbe disse a Rebecca sua madre: «Ecco, Esaù mio fratello è peloso, mentre io ho la pelle liscia. 12 Può darsi che mio padre mi tasti; sembrerò a lui un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione invece di una benedizione». 13 Ma sua madre gli rispose: «Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci soltanto a ciò che ho detto e va' a prendere i capretti». 14 Egli dunque andò a prenderli e li portò da sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano a suo padre. 15 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù, suo figlio maggiore, che teneva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figlio minore; 16 e con le pelli dei capretti rivestì le sue mani e la parte liscia del suo collo. 17 Quindi mise in mano a Giacobbe suo figlio la pietanza saporita e il pane che aveva preparato. 18 Allora egli andò da suo padre e gli disse: «Padre mio!». Isacco rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». 19 Allora Giacobbe disse a suo padre: «Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Deh, alzati, mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, affinché l'anima tua mi benedica». 20 Ma Isacco disse a suo figlio: «Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?». Egli rispose: «Perché l'Eterno, il tuo DIO, l'ha fatta venire a me». 21 Allora Isacco disse a Giacobbe: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se sei proprio mio figlio Esaù, o no». 22 Giacobbe dunque si avvicinò a Isacco suo padre; e, come questi lo ebbe palpato disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù». 23 Così non lo riconobbe, perché le mani di lui erano pelose come le mani di Esaù suo fratello; e lo benedisse. 24 E disse: «Sei tu veramente mio figlio Esaù?». Egli rispose: «Sì». 25 Allora Isacco gli disse: «Servimi affinché io mangi della cacciagione di mio figlio e l'anima mia ti benedica». Così Giacobbe lo servì e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino ed egli ne bevve. 26 Poi suo padre Isacco gli disse: «Ora avvicinati e baciami, figlio mio». 27 Ed egli si avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l'odore dei suoi vestiti e lo benedisse dicendo: «Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che l'Eterno ha benedetto. 28 DIO ti dia la rugiada dei cieli e la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino. 29 Ti servano i popoli e le nazioni si inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!». 30 E avvenne che, come Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era appena allontanato dalla presenza di suo padre Isacco, Esaù suo fratello rientrò dalla caccia. 31 Anch'egli preparò una pietanza saporita, la portò a suo padre e gli disse: «Si alzi mio padre e mangi della caccia di suo figlio, affinché l'anima tua mi benedica». 32 Isacco suo padre gli disse: «Chi sei tu?». Egli rispose: «Sono Esaù, il tuo figlio primogenito». 33 Allora Isacco fu preso da un tremito fortissimo e disse: «Chi è dunque colui che ha cacciato della selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato tutto prima che tu venissi e l'ho benedetto; e benedetto egli resterà». 34 All'udire le parole di suo padre, Esaù diede un grido forte ed amarissimo. Poi disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». 35 Ma Isacco rispose: «Tuo fratello è venuto con inganno e si è presa la tua benedizione». 36 Esaù disse: «Non è a ragione chiamato Giacobbe? Egli mi ha soppiantato già due volte: mi tolse la primogenitura, ed ecco ora si è presa la mia benedizione». Poi aggiunse: «Non hai tu riservato una benedizione per me?». 37 Allora Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo padrone e gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi, e l'ho provvisto di frumento e di vino; che potrò fare per te, figlio mio?». 38 Esaù disse a suo padre: «Non hai tu che questa benedizione, padre mio? Benedici anche me, o padre mio!». Ed Esaù alzò la voce e pianse. 39 Isacco suo padre rispose e gli disse: «Ecco, la tua dimora sarà priva della fertilità della terra e della rugiada che scende dall'alto dei cieli. 40 Tu vivrai della tua spada e sarai servo di tuo fratello; ma avverrà che, quando combatterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo». 41 Così Esaù prese a odiare Giacobbe a motivo della benedizione datagli da suo padre, e disse in cuor suo: «I giorni del lutto per mio padre si avvicinano; allora ucciderò mio fratello Giacobbe». 42 Quando le parole di Esaù, suo figlio maggiore, furono riferite a Rebecca, ella mandò a chiamare Giacobbe, suo figlio minore, e gli disse: «Ecco, Esaù, tuo fratello, si consola nei tuoi riguardi, pensando di ucciderti. 43 Or dunque, figlio mio, ubbidisci a ciò che ti dico: Alzati e fuggi a Haran da Labano mio fratello; 44 e rimani con lui un po' di tempo, finché la collera di tuo fratello sia passata, 45 finché l'ira di tuo fratello sia distolta da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto; allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei io essere privata di voi due in un sol giorno?». Isacco manda Giacobbe da Labano 46 Poi Rebecca disse ad Isacco: «Io sono disgustata della vita a motivo di queste figlie di Heth. Se Giacobbe prende in moglie una tra le figlie di Heth, una donna come quelle del paese, a che mi servirà la vita?». 28,1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse, gli diede quest'ordine e gli disse: «Non prender moglie tra le donne di Canaan. 2 Alzati, va' in Paddan-Aram, alla casa di Bethuel, padre di tua madre, e prenditi di là in moglie una delle figlie di Labano, fratello di tua madre. 3 Dio onnipotente ti benedica, ti renda fruttifero e ti moltiplichi, sì che tu divenga un'assemblea di popoli, 4 e ti dia la benedizione di Abrahamo, a te e alla tua discendenza con te, affinché tu possegga il paese dove vivi come uno straniero e che DIO donò ad Abrahamo». 5 Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram da Labano, figlio di Bethuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. Esaù sposa la figlia di Ismaele 6 Or Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi di là una moglie e, nel benedirlo, gli aveva dato quest'ordine dicendo: «Non prender moglie tra le figlie di Canaan»; 7 e Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre e se ne era andato in Paddan-Aram. 8 Quando Esaù si rese conto che le figlie di Canaan erano mal viste da Isacco suo padre, 9 andò da Ismaele e prese Mahalath, figlia di Ismaele, figlio di Abrahamo, sorella di Nebajoth, perché fosse sua moglie, oltre le mogli che già aveva. Viaggio di Giacobbe. Il suo sogno a Bethel 10 Or Giacobbe partì da Beer-Sceba e se ne andò verso Haran. 11 Giunse in un certo luogo e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Allora prese una delle pietre del luogo, la pose sotto la sua testa e in quel luogo si coricò. 12 E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa. 13 Ed ecco l'Eterno stava in cima ad essa e gli disse: «Io sono l'Eterno, il DIO di Abrahamo tuo padre e il DIO di Isacco; la terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza; 14 e la tua discendenza sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai a ovest e a est, a nord e a sud; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza. 15 Ed ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque andrai, e ti ricondurrò in questo paese; poiché non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto». 16 Allora Giacobbe si svegliò dal suo sonno e disse: «Certamente l'Eterno è in questo luogo, e io non lo sapevo». 17 Ed ebbe paura e disse: «Come è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di DIO, e questa è la porta del cielo!». 18 Così Giacobbe si alzò al mattino presto, prese la pietra che aveva posta sotto la sua testa, la eresse come stele e versò dell'olio sulla sua sommità. 19 E chiamò quel luogo Bethel, mentre prima il nome della città era Luz. 20 Poi Giacobbe fece un voto dicendo: «Se DIO sarà con me e mi proteggerà durante questo viaggio che faccio, se mi darà pane da mangiare e vesti da coprirmi, 21 e ritornerò alla casa di mio padre in pace, allora l'Eterno sarà il mio DIO; 22 e questa pietra che ho eretta come stele, sarà la casa di DIO; e di tutto quello che tu mi darai io ti darò la decima». Giacobbe presso Labano. Lea e Rachele 29,1 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali. 2 Guardò, e vide un pozzo in un campo, e là vicino tre greggi di pecore accovacciate, perché da quel pozzo abbeveravano le greggi; e la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3 Là si radunavano solitamente tutte le greggi; allora i pastori rotolavano via la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano le pecore; poi rimettevano la pietra al suo posto, sulla bocca del pozzo. 4 E Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?». Essi risposero: «Siamo di Haran». 5 Allora egli disse loro: «Conoscete voi Labano, figlio di Nahor?». Essi risposero: «Lo conosciamo». 6 Egli disse loro: «Sta egli bene?». Essi risposero: «Sta bene; ed ecco sua figlia Rachele che viene con le pecore». 7 Egli disse: «Ecco, è ancora pieno giorno e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e poi andate a pascolarle». 8 Ma essi risposero: «Non possiamo, finché tutte le greggi siano radunate, e abbiano rotolata via la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere le pecore». 9 Egli stava ancora parlando con loro quando giunse Rachele con le pecore di suo padre, perché ella era una pastora. 10 Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, si avvicinò, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano, fratello di sua madre. 11 Allora Giacobbe baciò Rachele, alzò la sua voce e pianse. 12 Quindi Giacobbe fece sapere a Rachele che egli era parente di suo padre e che era figlio di Rebecca. Ed ella corse a dirlo a suo padre. 13 Appena Labano udì le notizie di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro, l'abbracciò, lo baciò e lo condusse a casa sua. E Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose. 14 Allora Labano gli disse: «Tu sei veramente mia carne e sangue!». Ed egli rimase con lui per un mese. 15 Poi Labano disse a Giacobbe: «Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla? Dimmi quale dev'essere il tuo salario». 16 Ora Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea e la minore Rachele. 17 Lea aveva gli occhi languidi, ma Rachele era avvenente e di bell'aspetto. 18 Perciò Giacobbe amava Rachele e disse a Labano: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». 19 Labano rispose: «È meglio che la dia a te piuttosto che darla a un altro uomo; rimani con me». 20 Così Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l'amore che le portava. Inganno di Labano 21 Poi Giacobbe disse a Labano: «Dammi mia moglie, poiché il mio tempo è compiuto e lascia che mi accosti a lei». 22 Allora Labano radunò tutti gli uomini del luogo e fece un convito. 23 Ma, quando fu sera, egli prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, che entrò da lei. 24 Labano diede inoltre la sua serva Zilpah per serva a Lea, sua figlia. 25 L'indomani mattina, ecco che era Lea. Allora Giacobbe disse a Labano: «Cosa mi hai fatto? Non è forse per Rachele che ti ho servito? Perché dunque mi hai ingannato?». 26 Labano rispose: «Non si usa far così nel nostro paese, dare cioè la minore prima della maggiore. 27 Finisci la settimana di questa e ti daremo anche l'altra, per il servizio che presterai da me per altri sette anni». 28 Allora Giacobbe fece così, e finì la settimana di Lea; poi Labano gli diede in moglie la figlia Rachele. 29 Inoltre Labano diede la sua serva Bilhah per serva a Rachele, sua figlia. 30 E Giacobbe entrò pure da Rachele ed amò Rachele più di Lea; e servì da Labano altri sette anni. I figli di Giacobbe nati da Lea 31 L'Eterno, vedendo che Lea non era amata, aperse il suo grembo; ma Rachele era sterile. 32 Così Lea concepì e partorì un figlio e lo chiamò Ruben, perché disse: «L'Eterno ha visto la mia afflizione; perciò ora mio marito mi amerà». 33 Poi concepì nuovamente e partorì un figlio e disse: «L'Eterno ha udito che io non ero amata, e perciò mi ha dato anche questo figlio». E lo chiamò Simeone. 34 Ella concepì nuovamente e partorì un figlio, e disse: «Questa volta mio marito si affezionerà a me, perché gli ho partorito tre figli». Per questo fu chiamato Levi. 35 Ella concepì nuovamente e partorì un figlio, e disse: «Questa volta celebrerò l'Eterno». Perciò lo chiamò Giuda. Poi cessò di avere figli. | Genesi 25-29Morte di Abraamo 25,1 Poi Abraamo prese un'altra moglie, per nome Chetura. 2 E questa gli partorì Zimran, Iocsan, Medan, Madian, Isbac e Suac. 3 Iocsan generò Seba e Dedan. I figli di Dedan furono gli Assurim, i Letusim e i Leummim. 4 E i figli di Madian furono Efa, Efer, Enoc, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figli di Chetura. 5 E Abraamo diede tutto quello che possedeva a Isacco; 6 ma ai figli delle sue concubine fece dei doni e, mentre era ancora in vita, li mandò lontano da suo figlio Isacco, verso levante, nel paese d'oriente. 7 Ora tutto il tempo della vita di Abraamo fu di centosettantacinque anni. 8 Poi Abraamo spirò in prospera vecchiaia, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo. 9 E Isacco e Ismaele, suoi figli, lo seppellirono nella grotta di Macpela nel campo di Efron figlio di Soar l'Ittita, che è di fronte a Mamre: 10 campo, che Abraamo aveva comprato dai figli di Chet. Qui furono sepolti Abraamo e Sara sua moglie. 11 Dopo la morte di Abraamo, Dio benedisse Isacco suo figlio; e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi. Discendenza di Ismaele 12 Ora questi sono i discendenti di Ismaele, figlio di Abraamo, che Agar, l'Egiziana, serva di Sara, aveva partorito ad Abraamo. 13 Questi sono i nomi dei figli d'Ismaele, secondo le loro generazioni: Nebaiot, il primogenito di Ismaele; poi Chedar, Adbeel, Mibsam, 14 Misma, Duma, Massa, Cadad, Tema, Ietur, 15 Nafis e Chedma. 16 Questi sono i figli di Ismaele, e questi i loro nomi, secondo i loro villaggi e i loro accampamenti. Furono i dodici capi dei loro popoli. 17 Gli anni della vita di Ismaele furono centotrentasette; poi spirò, morì, e fu riunito al suo popolo. 18 E i suoi figli abitarono da Avila fino a Sur, che è di fronte all'Egitto, andando verso l'Assiria. Egli si stabilì di fronte a tutti i suoi fratelli. Nascita di Esaù e di Giacobbe 19 Questi sono i discendenti di Isacco, figlio di Abraamo. 20 Abraamo generò Isacco; e Isacco aveva quarant'anni quando prese per moglie Rebecca, figlia di Betuel, l'Arameo di Paddan-Aram, e sorella di Labano, l'Arameo. 21 Isacco pregò con insistenza l'Eterno per sua moglie, perché lei era sterile. L'Eterno lo esaudì, e Rebecca, sua moglie, concepì. 22 I bambini si urtavano nel suo seno; e lei disse: “Se così è, perché vivo?”. E andò a consultare l'Eterno. 23 E l'Eterno le disse: “Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore”. 24 Quando venne per lei il tempo di partorire, ecco che lei aveva due gemelli in seno. 25 Il primo che uscì fuori era rosso, e tutto quanto come un mantello di pelo; e fu chiamato Esaù. 26 Dopo uscì suo fratello, che con la mano teneva il tallone di Esaù; e fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando Rebecca li partorì. Esaù vende il suo diritto di primogenitura 27 I due fanciulli crebbero, ed Esaù diventò un abile cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende. 28 Ora Isacco amava Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto; e Rebecca amava Giacobbe. 29 Appena Giacobbe si era fatto cuocere una minestra, Esaù giunse dai campi, tutto stanco. 30 Ed Esaù disse a Giacobbe: “Dammi da mangiare un po' di questa minestra rossa; perché sono stanco”. Per questo fu chiamato Edom. 31 E Giacobbe gli rispose: “Vendimi prima di tutto la tua primogenitura”. 32 Ed Esaù disse: “Ecco io sto per morire; a che mi giova la primogenitura?”. 33 Allora Giacobbe disse: “Prima, giuramelo”. Ed Esaù glielo giurò, e vendette la sua primogenitura a Giacobbe. 34 E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la primogenitura. Promesse di Dio a Isacco. Isacco nel paese dei Filistei 26,1 Ci fu la carestia nel paese, oltre la prima carestia che c'era stata al tempo di Abraamo. E Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. 2 L'Eterno gli apparve e gli disse: “Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. 3 Soggiorna in questo paese, io sarò con te e ti benedirò, poiché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre, 4 e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo, darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, 5 perché Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. 6 Isacco abitò a Gherar. 7 E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: “È mia sorella”; perché aveva paura di dire: “È mia moglie”. “Non vorrei”, egli pensava, “che la gente del luogo mi uccidesse, a motivo di Rebecca”. Poiché lei era di bell'aspetto. 8 Ora, mentre il suo soggiorno si prolungava, avvenne che Abimelec, re dei Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. 9 E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: “Certo, lei è tua moglie; come mai dunque, hai detto: 'È mia sorella?'”. Isacco rispose: “Perché dicevo: 'Non vorrei essere messo a morte a causa sua'”. 10 E Abimelec: “Che cos'è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa”. 11 Abimelec diede quest'ordine a tutto il popolo: “Chiunque toccherà quest'uomo o sua moglie sia messo a morte”. Prosperità di Isacco 12 Isacco seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; e l'Eterno lo benedisse. 13 Quest'uomo diventò grande, cresceva sempre più, finché diventò grande oltre misura. 14 Fu padrone di greggi di pecore, di mandrie di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano; 15 e perciò otturarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abraamo suo padre. 16 E Abimelec disse a Isacco: “Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi”. 17 Isacco allora partì di là, si accampò nella valle di Gherar, e qui abitò. 18 E Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua che erano stati scavati al tempo di Abraamo suo padre, e che i Filistei avevano otturati dopo la morte di Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con i quali li aveva chiamati suo padre. 19 E i servi di Isacco scavarono nella valle e trovarono un pozzo d'acqua viva. 20 Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: “L'acqua è nostra”. Ed egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano conteso con lui. 21 Poi i servi scavarono un altro pozzo, e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna. 22 Allora egli partì di là, scavò un altro pozzo per il quale quelli non litigarono. Ed egli lo chiamò Recobot “perché”, disse, “ora l'Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese”. Dio rinnova le sue promesse a Isacco. Alleanza di Isacco con Abimelec 23 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 24 L'Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: “Io sono l'Iddio di Abraamo tuo padre; non temere, poiché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie per amore di Abraamo mio servo”. 25 Egli costruì un altare in quel luogo, invocò il nome dell'Eterno e piantò la sua tenda. E i servi di Isacco scavarono lì un pozzo. 26 Abimelec andò da lui da Gherar con Auzat, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. 27 E Isacco disse loro: “Perché venite da me, perché mi odiate e mi avete mandato via dal vostro paese?”. 28 Quelli risposero: “Noi abbiamo chiaramente visto che l'Eterno è con te; e abbiamo detto: 'Si faccia ora un giuramento fra noi, fra noi e te, e facciamo alleanza con te. 29 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non ti abbiamo toccato, e non ti abbiamo fatto altro che del bene, e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dall'Eterno'”. 30 Allora Isacco fece un convito per loro, ed essi mangiarono e bevvero. 31 La mattina successiva si alzarono di buon'ora e si scambiarono un giuramento. Poi Isacco li accomiatò, e quelli partirono da lui in pace. 32 In quello stesso giorno, i servi di Isacco gli vennero a dare notizia del pozzo che avevano scavato, dicendogli: “Abbiamo trovato dell'acqua”. 33 Ed egli lo chiamò Siba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al giorno d'oggi. Matrimonio di Esaù. Giacobbe benedetto al posto di Esaù 34 Ora Esaù, in età di quarant'anni, prese per moglie Giudit, figlia di Beeri, l'Ittita, e Basmat, figlia di Elon, l'Ittita. Esse furono causa di amarezza d'animo per Isacco e per Rebecca. 27,1 Quando Isacco era diventato vecchio e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più, chiamò Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse: “Figlio mio!”. 2 Egli rispose: “Eccomi!”, e Isacco: “Ecco, io sono vecchio e non conosco il giorno della mia morte. 3 Prendi ora le tue armi, la tua faretra e il tuo arco, va' fuori nei campi, prendimi un po' di cacciagione, 4 e preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono; portamela perché io la mangi e l'anima mia ti benedica prima che io muoia”. 5 Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava a Esaù suo figlio. Così Esaù se ne andò nei campi per cacciare della selvaggina e portarla a suo padre. 6 E Rebecca parlò a Giacobbe suo figlio, e gli disse: “Ecco, io ho udito tuo padre che parlava a Esaù tuo fratello, e gli diceva: 7 Portami un po' di cacciagione e fammi una pietanza saporita perché io la mangi e ti benedica davanti all'Eterno, prima che io muoia. 8 Dunque, figlio mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello che io ti comando. 9 Va' ora al gregge e prendimi due buoni capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. 10 Tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire”. 11 Giacobbe disse a Rebecca sua madre: “Ecco, Esaù mio fratello è peloso, e io no. 12 Può darsi che mio padre mi tasti; sarò allora da lui considerato un ingannatore, e mi attirerò addosso una maledizione invece di una benedizione”. 13 Allora sua madre gli rispose: “Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci pure alla mia voce e va' a prendermi i capretti”. 14 Egli dunque andò a prenderli e li portò a sua madre; e sua madre preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano a suo padre. 15 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù suo figlio maggiore, che aveva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figlio minore; 16 e con le pelli dei capretti gli coprì le mani e il collo, che erano senza peli. 17 Poi mise in mano a Giacobbe suo figlio la pietanza saporita e il pane che aveva preparato. 18 Ed egli andò da suo padre e gli disse: “Padre mio!”. Isacco rispose: “Eccomi; chi sei tu, figlio mio?”. 19 Giacobbe disse a suo padre: “Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Su, alzati, mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, affinché l'anima tua mi benedica”. 20 E Isacco disse a suo figlio: “Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?”, e quello rispose: “Perché l'Eterno, il tuo Dio, l'ha fatta venire sulla mia strada”. 21 Isacco disse a Giacobbe: “Avvicinati, figlio mio, in modo che io ti tasti, per sapere se sei proprio mio figlio Esaù, o no”. 22 Giacobbe dunque si avvicinò a Isacco suo padre e appena lo tastò, disse: “La voce è la voce di Giacobbe; ma le mani sono le mani di Esaù”. 23 E non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di Esaù, suo fratello: e lo benedisse. E disse: 24 “Sei tu proprio mio figlio Esaù?”. Egli rispose: “Sì”. 25 E Isacco gli disse: “Servimi, così che io mangi della cacciagione di mio figlio e l'anima mia ti benedica”. Così Giacobbe lo servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve. 26 Poi Isacco suo padre gli disse: “Su, avvicinati e baciami, figlio mio”. 27 Ed egli si avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l'odore dei suoi vestiti, e lo benedisse dicendo: “Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che l'Eterno ha benedetto. 28 Dio ti conceda della rugiada dei cieli e della fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino. 29 Ti servano i popoli, e le nazioni si inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli, e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!”. 30 E avvenne che, appena Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe se n'era appena andato dalla presenza di Isacco suo padre, Esaù suo fratello giunse dalla sua caccia. 31 Anch'egli preparò una pietanza saporita, la portò a suo padre, e gli disse: “Si alzi mio padre, e mangi della caccia di suo figlio, affinché l'anima tua mi benedica”. 32 E Isacco suo padre gli disse: “Chi sei tu?”, ed egli rispose: “Sono Esaù, il tuo figlio primogenito”. 33 Isacco fu preso da un tremito fortissimo, e disse: “E allora, chi è che ha preso della caccia e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, e l'ho benedetto; e benedetto egli sarà”. 34 Quando Esaù udì le parole di suo padre, emise un grido forte e amarissimo. Poi disse a suo padre: “Benedici anche me, padre mio!”. 35 Isacco rispose: “Tuo fratello è venuto con l'inganno e ha preso la tua benedizione”. 36 Ed Esaù: “Non è forse a ragione che egli è stato chiamato Giacobbe? Mi ha già ingannato due volte: mi tolse la mia primogenitura, ed ecco che ora mi ha tolto la mia benedizione”. Poi aggiunse: “Non hai tu riservato qualche benedizione per me?”. 37 Isacco rispose e disse a Esaù: “Ecco, io l'ho costituito tuo padrone, e gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi, e l'ho provvisto di frumento e di vino; che potrei dunque fare per te, figlio mio?”. 38 Allora Esaù disse a suo padre: “Non hai tu che questa benedizione, padre mio? Benedici anche me, o padre mio!”. Esaù alzò la voce e pianse. 39 Isacco suo padre rispose e gli disse: “Ecco, la tua dimora sarà priva della fertilità della terra e della rugiada che scende dai cieli. 40 Tu vivrai della tua spada e sarai servo di tuo fratello; ma avverrà che, conducendo una vita errante, tu spezzerai il suo giogo dal tuo collo”. 41 Ed Esaù iniziò a odiare Giacobbe a causa della benedizione data da suo padre; e disse in cuor suo: “I giorni del lutto di mio padre si avvicinano; allora ucciderò mio fratello Giacobbe”. 42 Le parole di Esaù, suo figlio maggiore, furono riferite a Rebecca; e lei mandò a chiamare Giacobbe, suo figlio minore, e gli disse: “Ecco, Esaù, tuo fratello, vuole consolarsi a tuo riguardo, proponendosi di ucciderti. 43 Ebbene, figlio mio, ubbidisci alla mia voce: alzati, e fuggi a Caran da Labano mio fratello; 44 e trattieniti lì qualche tempo, finché la furia di tuo fratello sia passata, 45 finché l'ira di tuo fratello si sia stornata da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto; e allora io ti farò ritornare di là. Perché dovrei essere io privata di voi due in uno stesso giorno?”. Isacco manda Giacobbe in Mesopotamia 46 Poi Rebecca disse a Isacco: “Io sono disgustata della vita a causa di queste figlie di Chet. Se Giacobbe prende in moglie, tra le figlie di Chet, tra le figlie del paese, una donna come quelle, a che mi giova la vita?”. 28,1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest'ordine: “Non prendere moglie tra le figlie di Canaan. 2 Alzati, vattene a Paddan-Aram, alla casa di Betuel, padre di tua madre, e prendi moglie là, tra le figlie di Labano, fratello di tua madre. 3 E l'Iddio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un'assemblea di popoli, 4 e ti dia la benedizione di Abraamo: a te e alla tua progenie con te; affinché tu possegga il paese dove sei andato peregrinando, e che Dio donò ad Abraamo”. 5 Così Isacco fece partire Giacobbe, il quale se ne andò a Paddan-Aram da Labano, figlio di Betuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. Esaù sposa la figlia di Ismaele 6 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato a Paddan-Aram perché prendesse moglie e che, benedicendolo, gli aveva dato quest'ordine: “Non prendere moglie tra le figlie di Canaan”, 7 e che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre, e se n'era andato a Paddan-Aram. 8 Esaù si accorse che le figlie di Canaan dispiacevano a Isacco suo padre; 9 e andò da Ismaele, e prese per moglie, oltre quelle che aveva già, Maalat, figlia d'Ismaele, figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot. Viaggio di Giacobbe. Il suo sogno a Betel 10 Giacobbe partì da Beer-Sceba e se ne andò verso Caran. 11 Capitò in un certo luogo dove passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, la pose come suo capezzale e si coricò lì. 12 Fece un sogno: una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. 13 L'Eterno stava al di sopra di essa, e gli disse: “Io sono l'Eterno, l'Iddio di Abraamo tuo padre e l'Iddio di Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza; 14 e la tua discendenza sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a meridione; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza. 15 Ed ecco, io sono con te, e ti guarderò ovunque tu andrai, e ti riporterò in questo paese; poiché io non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto”. 16 Appena Giacobbe si svegliò dal suo sonno, disse: “Certo, l'Eterno è in questo luogo e io non lo sapevo!”; 17 ebbe paura, e disse: “Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!”. 18 Allora Giacobbe si alzò la mattina di buon'ora, prese la pietra che aveva posta come suo capezzale, la eresse come pietra commemorativa e vi versò dell'olio sulla cima. 19 E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora, il nome della città era Luz. 20 Poi Giacobbe fece un voto, dicendo: “Se Dio è con me, se mi guarda durante questo viaggio che faccio, se mi dà pane da mangiare e vesti per coprirmi, 21 e se ritorno sano e salvo a casa di mio padre, l'Eterno sarà il mio Dio; 22 e questa pietra che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima”. Giacobbe presso Labano. Lea e Rachele 29,1 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali. 2 Guardò, e vide un pozzo in un campo; ed ecco tre greggi di pecore, accovacciate lì vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano le greggi; e la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3 Lì si radunavano tutte le greggi; i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo, abbeveravano le pecore, poi rimettevano al posto la pietra sulla bocca del pozzo. 4 Giacobbe disse ai pastori: “Fratelli miei, di dove siete?”. Essi risposero: “Siamo di Caran”. 5 Ed egli disse loro: “Conoscete Labano, figlio di Naor?”. Ed essi: “Lo conosciamo”. 6 Egli disse: “Sta bene?”, e quelli: “Sta bene; ed ecco Rachele, sua figlia, che viene con le pecore”. 7 Ed egli disse: “Ecco, è ancora pieno giorno e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e portatele al pascolo”. 8 Quelli risposero: “Non possiamo, finché tutte le greggi siano radunate; allora si rotola la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeveriamo le pecore”. 9 Mentre egli parlava ancora con loro, giunse Rachele con le pecore di suo padre; poiché era lei a pascolarle. 10 Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, si avvicinò, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano fratello di sua madre. 11 Allora Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce, e pianse. 12 Giacobbe fece sapere a Rachele che era parente di suo padre, e che era figlio di Rebecca. E lei corse a dirlo a suo padre. 13 Appena Labano ebbe udito le notizie di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro, l'abbracciò, lo baciò, e lo portò a casa sua. Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose; 14 e Labano gli disse: “Tu sei proprio mie ossa e mia carne!”. Ed egli abitò con lui per un mese. 15 Poi Labano disse a Giacobbe: “Dovrai servirmi per nulla perché sei mio parente? Dimmi quale deve essere il tuo salario”. 16 Ora Labano aveva due figlie: la maggiore si chiamava Lea, e la minore Rachele. 17 Lea aveva gli occhi delicati, ma Rachele era avvenente e di bell'aspetto. 18 Giacobbe amava Rachele, e disse a Labano: “Io ti servirò sette anni, per Rachele tua figlia minore”. 19 Labano rispose: “È meglio che io la dia a te piuttosto che a un altro uomo; resta con me”. 20 Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli sembrarono pochi giorni, per l'amore che le portava. 21 Poi Giacobbe disse a Labano: “Dammi mia moglie, poiché il mio tempo è compiuto, e io andrò da lei”. 22 Allora Labano radunò tutta la gente del luogo e fece un convito. 23 Ma, la sera, prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, il quale si unì a lei. 24 Labano diede la sua serva Zilpa come serva per Lea, sua figlia. 25 L'indomani mattina, ecco che era Lea. Allora Giacobbe disse a Labano: “Che mi hai fatto? Non è per Rachele che io ti ho servito? Perché dunque mi hai ingannato?”. 26 Labano rispose: “Non è usanza da noi dare la minore prima della maggiore. Finisci la settimana di questa; 27 e ti daremo anche l'altra, per il servizio che presterai da me altri sette anni”. 28 Giacobbe fece così, e finì la settimana di quel matrimonio; poi Labano gli diede in moglie Rachele sua figlia. 29 E Labano diede la sua serva Bila come serva per Rachele, sua figlia. 30 Giacobbe si unì pure a Rachele, e amò Rachele più di Lea, e servì Labano altri sette anni. I quattro figli di Lea: Ruben, Simeone, Levi e Giuda 31 L'Eterno, vedendo che Lea era odiata, la rese fertile; ma Rachele era sterile. 32 Lea concepì e partorì un figlio, che chiamò Ruben; perché disse: “L'Eterno ha visto la mia afflizione; e ora mio marito mi amerà”. 33 Poi concepì di nuovo e partorì un figlio, e disse: “L'Eterno ha udito che io ero odiata, e perciò mi ha dato anche questo figlio”. E lo chiamò Simeone. 34 E concepì di nuovo e partorì un figlio, e disse: “Questa volta, mio marito sarà ben unito a me, poiché gli ho partorito tre figli”. Per questo fu chiamato Levi. 35 E concepì di nuovo e partorì un figlio, e disse: “Questa volta celebrerò l'Eterno”. Perciò lo chiamò Giuda. E cessò di avere figli. |