Levitico 23

1 Capitolo 23

Le feste del Signore, il Sabato Lev 23:1-3

La Pasqua, l'offerta delle primizie Lev 23:4-14

La festa di Pentecoste Lev 23:15-22

La festa delle Trombe, il giorno dell'espiazione Lev 23:23-32

La festa dei Tabernacoli Lev 23:33-44

Versetti 1-3

In questo capitolo abbiamo l'istituzione di giornate da santificare, molte delle quali sono state già citate prima. Sebbene le feste annuali fossero rese più fastose dal servizio generale al santuario, tuttavia queste non potevano essere osservate senza onorare il sabato. In quel giorno essi dovevano cessare tutti gli affari del mondo. Il sabato è fatto per il riposo ed, in particolare, per il riposo spirituale dal peccato e di ristoro in Dio. I sabati di Dio devono essere osservati religiosamente sia in ogni casa privata, da ogni famiglia privatamente, sia pure riunendosi insieme nella santa assemblea. Il sabato del Signore sarà la bellezza, la forza e la sicurezza nelle nostre abitazioni, le santificherà, le farà prosperare e le renderà gloriose.

4 Versetti 4-14

La festa di Pasqua durava sette giorni che andavano ben impiegati, e non, invece, come fanno ad esempio tanti che si chiamano Cristiani nei giorni di festa. Si dovevano presentare offerte al Signore ed era insegnato al popolo di impiegare il tempo in preghiera e in lodi e pie meditazioni. Il covone delle primizie era emblema del Signore Gesù, risuscitato dai morti come Primizia di coloro che sono morti. Il nostro Signore Gesù è risuscitato dai morti proprio nel giorno in cui si offrivano le primizie. Ci è insegnato da questa legge a rispettare il Signore con i nostri averi e con le primizie di tutte le nostre entrate, Pr 3:9. Essi non dovevano mangiare il grano nuovo finché la parte di Dio gli era stata offerta: così noi dobbiamo iniziare sempre ogni cosa con Dio, ogni giorno, ogni pasto, ogni affare, cercando prima il regno di Dio.

15 Versetti 15-22

La festa delle Settimane fu creata per ricordare l'emanazione della legge, cinquanta giorni dopo la partenza dall'Egitto: per noi è l'attesa impaziente della manifestazione dello Spirito Santo, cinquanta giorni dopo che Cristo, nostra Pasqua, è stato sacrificato per noi. In quel giorno gli apostoli presentarono le primizie della chiesa dei Cristiani a Dio. Con l'istituzione della festa di Pentecoste viene ripetuta ancora quella legge che richiedeva a loro di lasciare le spigolature dei loro campi. Quelli che sono effettivamente segnati dalla misericordia che essi hanno ricevuto da Dio, mostreranno misericordia al povero senza invidia.

23 Versetti 23-32

Il soffiare le trombe rappresenta la predicazione del vangelo, mediante la quale gli uomini sono chiamati a pentirsi del peccato e ad accettare la salvezza di Cristo, indicata col giorno dell'espiazione. Esso ci invita pure a rallegrarci in Dio e a diventare stranieri e pellegrini sulla terra, indicata con la festa dei Tabernacoli, osservata nello stesso mese. All'inizio dell'anno essi venivano richiamati da questo suono di tromba per liberarsi dalla sonnolenza spirituale, per esaminare e provare le loro via ed emendarsi. Il giorno dell'espiazione era il nono giorno dopo questo: essi avevano così il tempo necessario per prepararsi per quel giorno con un pentimento sincero e profondo che dava significato al loro giorno di espiazione. L'umiliazione delle nostre anime a causa del peccato e la richiesta della nostra pace con Dio è un'opera che richiede la partecipazione di tutto l'uomo intero, spirito, mente e corpo. In quel giorno Dio parlò di pace al suo popolo e ai suoi santi. quindi essi dovevano mettere da parte tutti i loro affari mondani per sentire più chiaramente quella voce di allegria e di contentezza.

33 Versetti 33-44

La festa dei Tabernacoli doveva ricordare il loro abitare in tende o in baracche, mentre erano nel deserto, come pure i loro padri fecero inizialmente a Canaan: era inoltre un ricordo della loro provenienza e della loro liberazione. Il tabernacolo di Cristo sulla terra è la sua natura umana e con questa festa possiamo ricordarcelo. Essa rappresenta inoltre la vita del credente sulla terra: uno straniero e pellegrino quaggiù poiché la sua casa e il suo cuore sono con il suo Salvatore. Inoltre essi avrebbero dato più valore alle loro case dopo avere abitato sette giorni nelle baracche. È bene per coloro che vivono negli agi e nelle comodità, imparare a sopportare pure le ristrettezze. La gioia del raccolto dovrebbe favorire la nostra gioia in Dio. Al Signore appartiene la terra e quello che produce, quindi indipendentemente da quel che abbiamo, diamogli gloria, specialmente quando Egli ci favorisce con qualche bene. Dio ha scelto queste feste, "Mettetemi da parte i sabati e le vostre offerte volontarie". Le opere straordinarie non devono allontanarci da quelle ordinarie.

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