Ecclesiaste 12

1 Capitolo 12

Una descrizione dei malanni dovuti all'età Ec 12:1-7

Tutto è vanità: anche un monito sul giudizio futuro Ec 12:8-14

Versetti 1-7

Dovremmo ricordarci dei nostri peccati contro il nostro Creatore, pentirci e chiedere perdono. Dovremmo ricordarci dei nostri doveri, e metterli in atto, cercando in lui grazia e forza. Questo dovrebbe essere fatto quando il corpo è forte, e lo spirito attivo. Quando un uomo ripensa con nostalgia a una vita sprecata, non avendo rinunciato al peccato e alle vanità mondane, poiché costretto a farlo e non si pente mostra poco la sua sincerità. Segue ora una descrizione della vecchiaia e delle sue difficoltà e malattie, ma il significato è chiaro: mostrare il disagio della vecchiaia. Come i quattro versetti, (2-5), sono una descrizione delle infermità che di solito accompagnano la vecchiaia, il versetto 6 fa notare cosa succede nell'ora della morte. Se il peccato non fosse entrato nel mondo, questi malanni non li conosceremmo. Certamente l'anziano è più cosciente del male che procura il peccato.

8 Versetti 8-14

Salomone ripete il suo Motto: "vanità delle vanità, tutto è vanità". Queste sono le parole di uno che poteva veramente parlare con esperienza sulla vanità del mondo e che non può fare nulla per alleviare gli uomini dal peso del peccato. Egli ha considerato il valore delle anime, ha dato grande attenzione a ciò che ha detto e scritto, parole di verità che sono sempre parole accettevoli. Le verità di Dio sono come pungoli a quelli che erano credenti ma si sono tirati indietro e chiodi per coloro che errano e si allontanano; mezzi per vagliare il cuore, in modo da non perdere mai di vista il nostro fine, né essere presi da questa vita. Il pastore d'Israele è il Datore della sapienza ispirata. Insegnanti e guide tutti ricevano da Lui l'insegnamento. Questo titolo viene applicato nella Scrittura al Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio. I profeti investigarono con diligenza quel che lo Spirito di Cristo in loro rivelava, testimoniando in anticipo le sofferenze di Cristo, e la gloria che doveva seguire. Scrivere molti libri non si adatta alla brevità della vita umana, e sarebbe solo una stanchezza per lo scrittore e per il lettore, e questo vale per allora come per oggi. Tutte le cose sono solo vanità e dolore se non portano alla conclusione che il timore di Dio e osservare i suoi comandamenti è il tutto per l'uomo. Il timore di Dio volge il cuore verso di lui, e produce tali sentimenti per mezzo dello Spirito Santo. Il terrore si trova dove non c'è amore, anzi, dove c'è odio. Ma diverso è il timore di Dio, per sua grazia: come i sentimenti di un bambino affettuoso verso il suo papà. Il timore di Dio deve essere messo alla base del cuore nella vera religione, e deve produrre risultati pratici nella vita. Cerchiamo di conquistare l'unica cosa indispensabile e veniamo a lui come a un misericordioso Salvatore, che arriverà presto come giudice onnipotente, quando svelerà le opere delle tenebre, e manifesterà l'intimo di ogni cuore. Perché Dio ricorda nella sua parola che tutto è vanità, ma non ci impedisce di rovinarci? Perché Egli vuole che il nostro buon operare sia alla base delle nostre azioni! Che ciò sia scolpito in tutti i nostri cuori: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è tutto ciò che riguarda l'uomo.

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