IL SERPENTE DI RAME

Numeri 21:4-9

Scritto da ASTRI.

20/5/2023

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IL SERPENTE DI RAME
Numeri 21:4-9


Num. 21:4 Poi gl'Israeliti si partirono dal monte Hor, movendo verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; e il popolo si fe' impaziente nel viaggio. 5 E il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: 'Perché ci avete fatti salire fuori d'Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c'è né pane né acqua, e l'anima nostra è nauseata di questo cibo tanto leggero'. 6 Allora l'Eterno mandò fra il popolo de' serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e gran numero d'Israeliti morirono. 7 Allora il popolo venne a Mosè e disse: 'Abbiamo peccato, perché abbiam parlato contro l'Eterno e contro te; prega l'Eterno che allontani da noi questi serpenti'. E Mosè pregò per il popolo. 8 E l'Eterno disse a Mosè: 'Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un'antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, scamperà'. 9 Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava.


Come abbiamo letto nei versetti precedenti il popolo d’Israele difronte alla impossibilità di soddisfare i bisogni primari diventa impaziente e perde la fiducia nell’Eterno e si lamenta pur avendo visto tante altre volte la Sua Potenza e constatato il Suo aiuto.
Non era di certo la prima volta che il popolo d’Israele nelle prove che Dio gli mandava si pentiva di essere uscito dall’Egitto dove beveva e mangiava “aglio e cipolle”!
Per quel popolo soddisfare i bisogni primari era, in ogni difficoltà che affrontava, più importante della sua liberazione dalla schiavitù e dimenticava che la meta finale verso cui si dirigeva era un Paese dove “scorreva latte e miele”!
(Consideriamo che Dio non aveva lasciato quel popolo digiuno ma li nutriva con la manna, da loro considerato un “cibo leggero”!).
Quante volte anche noi, trovandoci in situazioni difficili perdiamo la nostra fede dimenticandoci che il Signore è il nostro aiuto e ci lamentiamo!

Pure, in quella situazione, l’uomo, non reagisce sempre nello stesso modo.
Infatti vediamo che molti israeliti dopo essere stati morsi dai “serpenti ardenti” perirono ed altri si ravvidero, pentirono e chiesero a Mosè di intercedere per loro presso l’Eterno per il loro peccato.

Il perdono di Dio non si fece attendere, Egli ordinò a Mosè di fare un serpente di rame ed infilzarlo su di un’asta affinché chiunque lo avesse guardato dopo essere stato morso da un serpente si salvasse dalla morte.
Meditiamo:

Un serpente di rame è rigido ed infilzato orizzontalmente su di un’asta conficcata nel terreno (verticale) forma una croce.

Ora vorrei richiamare alcuni versetti dal Vangelo di Giovanni che richiama l’episodio che stiamo considerando e ci aiutano a capire l’Amore di Dio verso di noi e la fede che dobbiamo avere verso di Lui.

“E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell'uomo sia innalzato,
affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.
Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Giovanni 3:14-17).

Vorrei concludere, con l’aiuto di Dio, questo breve meditazione con le parole che il Signore ha messo per te nel mio cuore:

“Così dice il Signore,
figlio mio, se tu fossi stato attento alle mie parole il vuoto del tuo cuore sarebbe riempito di gioia!
Io voglio aiutarti a trovare il mio volto, voglio portarti nel sentiero della mia salvezza.
Se solo apri il tuo cuore ed ascolti attentamente la mia voce che ti chiama capirai quanto è grande il mio amore per te.
Io voglio darti pace, gioia e amore, per questo ho mandato il mio figliolo a morire sulla croce!
Credi nel sacrificio del mio figliolo, è l’unico mezzo per la tua salvezza, non ti chiedo di compiere alcuno sforzo, devi solo docilmente seguire il mio consiglio; credi.
Guarda con fiducia alla croce del mio Figliolo, innalzala nel tuo cuore e sarai salvo.
Ho già mostrato al mio popolo questo miracolo, quando esso viaggiava verso la terra promessa.
Quando qualcuno di loro veniva morso dal velenoso serpente ardente aveva una sola speranza, guardare il serpente di rame che era stato conficcato ad una pertica.
Quel serpente di rame era la loro unica speranza di salvezza ed era simbolo della croce del mio figliolo.
Il serpente di rame raffigura il peccato, il tuo peccato, è quello che mio figlio prese su di sé per offrirti la mia salvezza.
Guarda a Lui, al mio unigenito Figliolo ma, prima, innalzalo nel tuo cuore, innalzalo con la tua fede, Egli merita la tua fede perché nessun’altro ti ha mai amato come Lui!
Innalzalo con la tua lode, innalzalo con la tua riconoscenza, innalzalo con il tuo Amore.
Non innalzare altri nel tuo cuore, sarebbero idoli vani perché non esiste sotto questo cielo nessun altro nome attraverso il quale potresti essere salvato!
Io desidero che tu accetti il dono della salvezza che io ti concedo, ma non posso farlo se tu non lo vuoi!

Smetti di camminare in questo mondo di tenebre portando sul tuo volto una maschera che sorride agli altri!
Quando sei solo, il tuo cuore, che solo io conosco, ti mostra tutta l’insicurezza e la tristezza che lo riempie.

Io voglio togliere il buio, l’ansia e la paura che sono nel tuo cuore e voglio aiutarti ad essere felice, tu lo vuoi?
Vieni a me e vivi, figlio mio!”

Iddio ci benedica.