Funzionò il sacrificio umano?

2Re 3:27

In 2Re 3 c'è il racconto di come i re di Israele, Giuda e Edom sconfissero Moab, come il profeta Eliseo aveva promesso (2Re 3:18-19). Quando tutto Moab fu conquistato, tranne le mura di Chir-Areset, il re di Moab prese il figlio primogenito e lo offrì in olocausto sopra le mura. Quando gli Israeliti lo vide, un profondo orrore si impadronì di loro. Forse era un orrore del dio di Moab a cui il figlio era sacrificato e gli Israeliti avevano paura (erroneamente) di quel dio, o forse era un orrore della malvagità dell'atto che aveva contaminato il paese. In ogni caso, gli Israeliti poi si allontanarono da Moab. Quindi in un certo senso il sacrificio funzionò - ma non nel senso che riuscì a convincere il dio di Moab (e sicuramente non Geova il Dio di Israele) a aiutare i Moabiti. Riuscì invece a convincere gli Israeliti a ritirarsi, o per la paura o per l'orrore. La parola di Dio tramite Eliseo era comunque adempiuta, tranne una città non distrutta - possiamo affermare che essenzialmente era tutta adempiuta, o forse meglio che anche l'ultima città sarebbe stata distrutta se Israele fosse stato ubbidiente invece di allontanarsi per la paura.